Marco Giallini, cosa faceva prima di diventare famoso? Il retroscena

Marco Giallini si è imposto nel cinema italiano. La sua partenza, però, non è stata facile. Lo ha raccontato in prima persona. Ecco il suo percorso.

Il mondo del cinema ha dato luce a tantissimi protagonisti. Attori che con le loro interpretazioni sono riusciti a farsi spazio in un ambiente ostico. E questo non può che essere un merito. Soprattutto perché, come detto, tale ambiente vede tanti protagonisti ed emergere non è certo facile. Ma Marco Giallini lo ha fatto e anche in grandissimo stile.

Marco Giallini
Fonte foto: Ansa

Giallini, oggi, è sicuramente uno dei nomi più in voga del cinema italiano. Le sue tante interpretazioni hanno sempre colpito gli amanti del cinema. Nei vari ruoli ci ha sempre messo qualcosa di suo, rendendo quel personaggio davvero unico. Come non possiamo citare Rocco Schiavone, che oggi è molto amato dal grande pubblico italiano.

Se oggi conosciamo un Marco Giallini in grande spolvero. Diverso il discorso sui suoi inizi, qui l’argomento si fa molto diverso. I sacrifici per entrare nel mondo del cinema sono stati tanti. Lo ha confessato lo stesso attore durante un’intervista. Inoltre, Giallini non è nuovo a confessioni profonde. Qualche mese fa, infatti, Marco Giallini ha confessato anche le sue delusioni. In questo caso, ha svelato un retroscena, in parte divertente, che fa capire molto dell’attore. Ecco le sua parole.

Marco Giallini, tanti sacrifici prima del cinema: “Facevo l’imbianchino”

La vita degli artisti, soprattutto gli inizi, non è sempre facile. La strada è piena di ostacoli e non sempre porta ad un finale felice. Per Marco Giallini, però, le cose sono andate decisamente bene. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’attore ha svelato i sacrifici fatti prima di arrivare nel cinema. L’attore ha detto: “Facevo l’imbianchino otto ore. E la sera, la scuola di teatro“.

Una giornata insostenibile e che ha portato un giovane Giallini a cambiare lavoro e a portare il camion delle bibite. Dopo il lavoro, prendeva il suo Yamaha e andava a scuola. Parcheggiava il suo mezzo al muro perché non aveva neanche il cavalletto. L’attore ha sottolineato che molto lo prendevano per uno spettacolo grazie al suo chiodo e ai capelli lunghi.

In ultima battuta, l’attore ha svelato un altro retroscena simpatico. Giallini ha raccontato che un giorno, mentre era per strada, aveva il cappello di carta da muratore. In quel momento dice: “Incontro un collega attore. Mi guarda: ma che fai? E io: Stamo a fa’ un film“. Tale aneddoto spiega in maniera importante la strada presa da Giallini. Un percorso non facile ma che lo ha portato ai vertici del cinema italiano. A dimostrazione non solo del talento dell’attore ma anche della grande forza di volontà. In un certo senso, per i giovani attori, Giallini, può essere a tutti gli effetti considerato un punto di riferimento. Non solo per l’oggi ma anche per la sua storia.

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