Elio disperato: “Siamo ancora sottozero”, il dramma del cantante

Elio non è solo il suo successo ma anche una il dramma che da anni vive proprio all’interno della sua famiglia e che ancora oggi lo sta distruggendo.

Torna al centro dell’attenzione il noto cantante italiano ma questa volta per un vero dramma che ormai da anni fa parte della sua vita e di cui il diretto interessato ancora una volta ha voluto parlare facendo una vera e propria denuncia che di certo non può passare inosservata. “Siamo ancora sottozero” ha ammesso l’artista proprio in una sua recente intervista parlando di un tema molto importante che lo riguarda da vicino.

Elio
foto Instagram

Si tratta in particolare del figlio Dante che oggi ha dodici anni e che dalla nascita ha sviluppato una malattia davvero grave per cui il musicista insieme alla sua famiglia non si sente ancora oggi supportato come dovrebbe.

Ma entriamo nel particolare e cerchiamo di capire di che cosa si tratta, le sue parole sono una vera e propria denuncia che davvero interessa tante persone.

Elio: “L’autismo colpisce tutti”, ecco le parole di denuncia del cantante

Elio questa volta finisce al centro dell’attenzione per una vera e propria denuncia che lo riguarda da vicino e che vede protagonista anche il figlio Dante affetto da autismo da quando era ancora piccolo, una condizione che come il cantante stesso racconta li costringe insieme alla moglie a seguirlo da vicino anche a scuola.

“Dobbiamo noi da casa guidare gli insegnanti di sostegno. Esiste una terapia comportamentale che aiuta ragazzi e ragazze autistici a essere inclusi e costruirsi le armi per vivere una vita autonoma e indipendente. Ma nelle scuole non ci sono le competenze” ha raccontato l’artista per SuperGuida Tv e ancora: “Siamo ancora all’anno zero. Anzi, sottozero, perché il servizio pubblico non si è ancora messo in moto per sostenere le 600mila persone autistiche che ci sono in Italia”.

Delle vere parole di denuncia le sue che fanno capire quanto la situazione da questi punto di vista sia ancora molto indietro rispetto alle conduzioni che le persone affette da autismo si trovano a vivere, senza contare che questa malattia è purtroppo molto diffusa.

“Mio figlio Dante è autistico. Ci dicevano che bisognava aspettare i 3 anni. Ma già a un anno i segnali possono essere tanti” ha concluso infine mettendo per una volta da parte il suo lato giocoso che in televisione mostra sempre per farsi portavoce di un problema serio e che di certo non sta a cuore solamente a lui.

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