“Si sono chiusi dentro, non vogliono uscire” Panico in diretta su Rai Uno

Su Rai Uno il racconto di una situazione drammatica. La protesta degli studenti che occupano la scuola dopo le molestie di un professore.

Su Rai Uno, a Storie Italiane si torna a parlare dell’attualità e di una vicenda davvero drammatica. In questi giorni si è parlato molto dell’Istituto Valentini-Majorana di Castrolibero, in provincia di Cosenza, dove alcune ragazze hanno denunciato di essere state molestate da un professore.

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Ora, da circa cinque giorni, gli studenti hanno occupato la scuola in segno di protesta. Questo gesto è arrivato finalmente ai piani alti del governo e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha deciso di indagare.

Ha dichiarato di aver inviato subito degli ispettori in modo tale da accertare i fatti e le responsabilità, dal momento che questo è un caso che non può rimanere inascoltato.

Molte ragazze hanno raccontato sui social network di essere state molestate da un professore. Inoltre, una ragazza ha sporto denuncia ai Carabinieri. Per questa ragione, la Procura di Cosenza ha aperto un’inchiesta conoscitiva.

Tali molestie avrebbero poi trovato il suo apice nel periodo della Didattica a Distanza, moltiplicandosi. Anche a Storie Italiane si è trattato il caso, con la consueta empatia e professionalità mostrata da Eleonora Daniele, che spesso e volentieri si prende a cuore casi difficili come questi.

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Storie Italiane panico in diretta: studenti occupano scuola

A Storie Italiane si è parlato di questo caso così grave e complicato. Stando a quanto riporta Il Corriere, il professore avendo accesso al numero di telefono delle studentesse le avrebbe importunate anche in orario extrascolastico.

Violando la loro intimità, faceva domande personali e intime. Faceva apprezzamenti sul loro abbigliamento con chiare allusioni. Una storia che andava avanti da tempo. Secondo gli studenti tutti quelli del quinto anno sapevano che c’erano state un certo tipo di attenzioni nei confronti delle alunne.

Soltanto i genitori non ne erano a conoscenza. Molte ragazze sono terrorizzate e non hanno avuto il coraggio di raccontare i fatti. Come ha spiegato Antonella Veltri, la presidente di Dire, donne in rete contro la violenza, è stata l’associazione ad avvicinarci alle studentesse con fatica.

Naturalmente, alcune di loro, a ridosso della maturità, temevano ripercussioni in sede di esami. Una situazione veramente grave che ora merita un’indagine approfondita.

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Prossimamente avremo aggiornamenti, nella speranza che questa incresciosa situazione finisca per il meglio e trovi giustizia.

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