Tg1 in lutto, il commuovente addio: il video è davvero straziante

Tg1 e il commuovente addio, il video è davvero straziante: ecco come la rete ha deciso di commemorare il suo ricordo.

Tg1, l’addio commuovente della rete attraverso il video è davvero straziante: ecco la commemorazione della sua incredibile vita.

La notizia ha sconvolto l’opinione pubblica alle prime luci del mattino dell’11 gennaio, quando è stata confermata la notizia della sua morte. Parliamo, ovviamente, di David Sassoli che si è spento ad Aviano a causa di una grave disfunzione del suo sistema immunitario.

Tutto il mondo politico e delle tv è sconvolto dalla notizia e diversi sono stati i programmi a rendere omaggio all’ex collega. Tra questi anche La Vita in diretta che è iniziato con un tributo a Sassoli e Alberto Matano ha ammesso: “Oggi continuiamo ad andare in onda con un velo di tristezza” queste le sue parole tristi e commosse.

L’addio più commosso, però, è stato quello del Tg1, dato che David è stato per anni uno dei suoi conduttori diventando, poi, anche vicedirettore.

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Tg1, il commuovente video: addio a David Sassoli

Oggi l’edizione del Tg1 si è aperta con un servizio special subito dopo la sigla d’apertura. La redazione ha dedicato all’ex collega un video che ha avuto il merito di commemorare la sua carriera esemplare.

“Ciao David” appare scritto nel video d’addio e scorrono le immagini in cui di vede Sassoli impegnato come inviato prima, poi alla conduzione del telegiornale proprio dietro quel bancone. Successivamente si ricorda anche il David appassionato di politica, tanto da arrivare a diventare il Presidente del Parlamento Europeo.

Ha raccontato tante storie come cronista Sassoli, come quella dell’ attentato dell’11 settembre. Molto aveva fatto grazie alla sua attività politica e molto aveva ancora da fare. Purtroppo David era stato colpito da una polmonite da legionella che, aveva chiarito, non aveva niente a che fare con il Covid e men che meno con il vaccino.

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La malattia gli aveva lasciato molti strascichi lo aveva costretto, sotto consiglio medico, a rallentare il suo lavoro tanto che aveva deciso di non ricandidarsi al vertice del Parlamento Europeo. Purtroppo l’uomo si è spento una settimana prima dalla fine ufficiale del suo mandato.