Barbara d’Urso furiosa in diretta a Pomeriggio Cinque: la conduttrice perde le staffe e manda la pubblicità. cos’è successo?
Barbara d’Urso furiosa a Pomeriggio Cinque: l’ospite durante la diretta la innervosisce tanto che è costretta a mandare la pubblicità.
È accaduto oggi quando in collegamento con lo studio la donna ha accolto il professore del liceo di Milano che si è rifiutato di fare lezione poiché alcuni studenti si sono presentati in gonna. I ragazzi avevano chiesto e ricevuto il permesso dalla preside de liceo in quanto il loro era un gesto di solidarietà nei confronti delle compagne e insegnanti nella Giornata contro la violenza sulle donne.
La conduttrice ha cercato di discutere con calma con l’ospite ma verso la fine dell’intervento non è riuscita proprio a trattenersi.
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Barbara D’Urso furiosa a Pomeriggio Cinque
Il professore in questione ha ribadito che secondo lui l’abbigliamento degli studenti avrebbe offeso il decoro dell’istituzione scolastica. La d’Urso ha ribattuto spiegando che i ragazzi avevano avuto il permesso della preside di compiere il gesto di solidarietà per la Giornata contro la violenza sulle donne.
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La d’Urso ha voluto commentare anche alcuni post su Facebook dell’uomo che lei e gli ospiti in studio hanno definito essere estremamente critici contro la liberà sessuale. Il professore si è appellato alla sua libertà di pensiero e non ha voluto discutere le sue idee ma solo il fatto accaduto in classe.
L’uomo è rimasto fermo sulle sue posizioni e Barbara si è indispettita sempre di più fino ad arrivare ad arrabbiarsi seriamente: “Mando la pubblicità che è meglio!” ha chiuso la d’Urso. Tornata in studio ha chiuso la puntata senza salutare l’ospite ma invitandolo a tornare per un nuovo confronto.
La conduttrice si è sempre battuta per i diritti dei più deboli e la tematica della violenza sulle donne la tocca particolarmente. La sua rabbia non ha risparmiato neanche il collega giornalista Giorgio Micheletti, sospeso dopo le sue frasi in diretta a Greta Beccaglia, molestata fuori dallo stadio di Empoli.
