Scherzi a parte è un format che riesce sempre a colpire positivamente il pubblico. Scopriamone di più su quella volta che è intervenuta la polizia.

Un retroscena che probabilmente non molti sapranno riguarda l’intervento della polizia avvenuto per la trasmissione televisiva Scherzi a parte.
Quest’ultima è condotta quest’anno dal presentatore televisivo Enrico Papi, volto molto amato dal pubblico, che fino alla scorsa stagione televisiva era legato a Tv8.
Papi infatti ha condotto per diversi anni programmi come Guess my age e Name the Tune, che erano molto piaciuti al pubblico.
Scherzi a parte, l’intervento della polizia
Un programma che mancava dagli schermi televisivi da diversi anni è Scherzi a parte, che attualmente sta riscuotendo un grandissimo successo.
Recentemente infatti è partita una nuova edizione del programma, questa volta condotta da Enrico Papi.
Gli ascolti quest’anno sembrano essere davvero entusiasmanti, infatti di media lo share ruota intorno ai 3 milioni di telespettatori che non si perdono una puntata dello show.
Il format lo conosceranno in tanti e infatti si occupa di fare degli scherzi più o meno articolati a diversi personaggi del mondo dello spettacolo.
Quest’anno ad esempio ci sono stati scherzi fatti a Massimo Giletti o Federica Pellegrini, che hanno fatto divertire tantissimo il pubblico.
Dietro ogni scherzo ovviamente però c’è un grande lavoro, e il pubblico si è sempre domandato se in effetti sia mai dovuta intervenire la polizia durante uno di questi.
A quanto pare secondo una retroscena svelato da Telepiù, pare proprio che in effetti è capitato che le forze dell’ordine intervenissero durante uno degli scherzi e preparati.
Gli autori del programma però ci tengono a sottolineare una cosa importante, cioè il fatto che si cerca sempre in primis di non mettere in pericolo le vittime degli scherzi, e anche di non fare ironia su malattie o fatti troppo dei vip.
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È inoltre trapelato anche un altro retroscena che riguarda gli scherzi e cioè il fatto che per quelli ritenuti più spettacolari vengono richiesti dei veri e propri permessi alle amministrazioni locali, e qualche volta si contatta anche la polizia di zona per informarla ed evitare che intervenga.
Ogni scherzo inoltre richiede anche la complicità di vari personaggi, che possono essere parenti o amici delle vittime, che devono essere sapientemente complici degli autori.