Vite al limite, il concorrente si suicida: dramma per il Dottor Now

Vite al limite un paziente del dottor Now si suicida: aveva solo 35 anni. La famiglia del ragazzo fa causa allo show.

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vite al limite, James Bonner (Realtime)

Vite al limite, James Bonner è il paziente morto suicida a soli 35 anni. I suoi familiari hanno deciso di procedere legalmente contro il programma del dottor Now, ecco di che si tratta.

Non è la prima volta che alcuni ex pazienti della clinica della tv decidono di fare causa allo show ottenendo, in alcuni casi, dei risarcimento cospicui per i danni che avrebbero causato il reality e la sua “spettacolarizzazione del dolore”. È il caso, ad esempio, di Annjeanette Whaley che ha ottenuto un milione di dollari.

Il caso di cui parliamo è molto grave in quanto James si è tolto la vita dopo aver partecipato allo show. Il suo problema legato alla grave obesità sembrava si stesse risolvendo per il meglio ma qualcosa è andato storto e ha compiuto un gesto estremo.

Vite al limite, il paziente morto suicida: la sua storia

Quando è arrivato a Houston, Texas, al cospetto del Dottor Nowzaradan, James pesava ben 291 chili. Il ragazzo è giunto fin lì da Lexinghton nel Sud Carolina per chiedere l’aiuto al medico per riuscire a dimagrire e sottoporsi all’operazione di chirurgia bariatrica.

Non è stato facile cambiare stile di vita per lui ma Bonner è riuscito a perdere una grande quantità di peso in soli 12 mesi. Il paziente di Vite al limite ha operato una trasformazione incredibile perdendo 143 chili e arrivando quindi al peso di 148.

Tutto sembrava andare per il meglio tanto che James era andato a vivere con la sua fidanzata Destiny, ritrovando la sua indipendenza. Purtroppo, però, l’uomo è stato ritrovato morto nella loro casa il 2 agosto 2018 e aveva accanto a sé la pistola che ha sparato il colpo fatale.

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A quanto pare c’era stato un segnale preoccupante di allarma il 1 agosto quando James aveva scritto qualcosa di strano sul suo profilo Facebook. Tuttavia nessuno vi aveva dato peso e la sua morte è stata classificata come suicidio. A quanto pare i familiari di Bonner hanno deciso di intentare causa contro la Megalomedia, società di produzione di Vite al limite (titolo originale My 600 lb life).

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