Luca Bizzarri, la confessione spiazza: “Sarei diventato un barbone se…”

Luca Bizzarri, la confessione spiazzante. Cosa sarebbe diventato senza la televisione? La rivelazione al Festival della Tv e dei Nuovi Media

Luca Bizzarri
Fonte foto: Getty Images

Luca Bizzarri è il famoso conduttore televisivo, attore, cabarettista, ma anche doppiatore e scrittore che per anni è stato il volto de Le Iene insieme a Paolo Kessisoglu, oggi alla guida di Quelli che il calcio, storico programma di Rai Due.

In questi giorni, Bizzarri è stato uno dei protagonisti al Festival della tv e di nuovi media a Dogliani, dove i grandi protagonisti della comunicazione si incontrano in uno spazio che vuole essere di riflessione, ma anche di scambio culturale.

Il conduttore è una persona molto acuta e autoironica e in questo senso ha fatto una confessione che ha spiazzato i fan. Perché ha scelto di fare televisione facendo l’attore?

Luca Bizzarri, cosa avrebbe fatto senza televisione?

Il segreto è non prendersi mai troppo sul serio e Luca Bizzarri lo sa bene. Grande protagonista del Festival della tv e dei nuovi media, l’attore ha rivelato che se non avesse fatto televisione, avrebbe fatto il barbone in stazione. Almeno, questo era il futuro che il fratello gli aveva prospettato.

Con Paolo Kessisoglu ha formato un sodalizio artistico molto fortunato. La loro bravura, ha spiegato, è sempre stata quella di ritirarsi dai programmi al momento giusto. Nella vita i suoi punti di riferimento sono Gaber, Lavia, Eros Pagani. Da loro ha appreso prima le tecniche. Secondo lui, infatti, il suo mestiere è più artigianale che artistico. C’è sempre tempo per migliorare e fare meglio. Se guarda alla sua carriera, la vera innovazione è stata Camera Cafè, una sitcom interamente girata davanti ad una macchina del caffè, che ha regalato degli sketch ancora oggi memorabili.

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Ad oggi la televisione sta cambiando. Il mezzo non è arrivato alla fine, ma sicuramente si sta trasformando e dunque si deve adattare. L’unica casa in cui la tv è sempre accesa è quella dei genitori che hanno 85 e 77 anni, mentre molti under 30 lo riconoscono, ma non sanno che conduce Quelli che il calcio, una trasmissione ritenuta “giovane”, dove però l’età media è di 52 anni.

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