Maria Grazia Cucinotta, quel ricordo spaventoso: la terribile aggressione

L’attrice e produttrice Maria Grazia Cucinotta nel suo passato ha vissuto un momento spaventoso e indimenticabile, subendo una terribile aggressione. 

Maria Grazia Cucinotta
Maria Grazia Cucinotta (Getty Images)

Tra le attrici che fanno parte del panorama cinematografico italiano, un volto amato dal pubblico è Maria Grazia Cucinotta. Quest’ultima nel corso della sua carriera ha avuto modo di lavorare sia nel nostro paese, ma anche all’estero partecipando ad esempio come comparsa all’interno della saga dei film di 007, ne Il mondo non basta mai del 1999. Purtroppo l’attrice nella sua vita, quando era molto giovane, ha vissuto un momento e un’esperienza davvero terribile e indimenticabile. La Cucinotta infatti è stata vittima di una spaventosa aggressione, di cui ha voluto condividere anche il racconto in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica.

Maria Grazia Cucinotta, paura alla nascita

Maria Grazia Cucinotta è nata nel luglio del 1968 a Messina, in Sicilia. Secondo quanto raccontato a Vieni da me, pare che alla nascita rischiò addirittura di morire, poiché nacque all’ottavo mese di gravidanza e gli stessi medici non avevano dato molte speranze di vita ai genitori. La madre purtroppo aveva già avuto due esperienze traumatiche in passato, perdendo due bambini. Fortunatamente le cose poi andarono bene e la piccola Maria Grazia si è aggiunta alla famiglia numerosa composta da due fratelli più grandi e una sorella più piccola. Dopo il diploma la Cucinotta si trasferisce a Milano dove inizia una prima carriera nel settore della moda.

Nel 1987 ha partecipato anche a Miss Italia, esperienza che le ha dato maggiore visibilità e possibilità nel mondo dello spettacolo. Fu Renzo Arbore che decise poi di volerla come valletta nella trasmissione televisiva Indietro tutta. Per quanto riguarda invece il mondo del cinema, una delle prime esperienze è stata nel 1990 con Vacanze di Natale ’90. Dopo aver preso parte ad altre opere cinematografiche, arriva il ruolo che le ha portato uno successo straordinario non soltanto in Italia, ma anche in tutto il mondo. È stato nel 1994 infatti che Massimo Troisi la vuole per il film Il Postino.

Il successo e la carriera di produttrice

Grazie a Il Postino la Cucinotta vide aprirsi davanti a sé le porte del cinema, prendendo parte a diverse opere fortunate. È stato poi nel 2005 invece che ha iniziato la sua prima esperienza come produttrice cinematografica, lavorando nel film All the Invisible children che è stato diretto da più registi tra cui Emir Kusturica, Ridley Scott, Spike Lee and John Woo. Tra gli altri film che ha prodotto da nominare ci sono Last minute Marocco, Viola di mare, Babbo Natale non viene da Nord.

Vita sentimentale, due volte sì per la Cucinotta

Per quanto riguarda la situazione sentimentale di Maria Grazia Cucinotta, la donna è ormai legata da tantissimi anni al proprio compagno Giulo Violati. I due infatti si sono sposati nell’ottobre del 1995 e da allora non si sono più lasciati. La coppia ha anche deciso di creare una famiglia, mettendo al mondo nel 2001 la propria figlia Giulia. Un amore che a quanto pare, come ha rivelato la stessa Cucinotta, è cresciuto nel tempo e ancora oggi solo più innamorati di prima. Ecco perché la donna ha deciso di festeggiare i 25 anni di matrimonio in un modo molto romantico, decidendo di rinnovare la loro promessa d’amore.

I due infatti si sono detti sì per una seconda volta, con ancora più convinzione della prima. Il segreto del loro lungo e duraturo amore è stato, a detta della donna, la pazienza e soprattutto il non mollare mai anche di fronte alle varie difficoltà, che si possono sempre superare insieme.

La violenta aggressione a Maria Grazia Cucinotta

Vi è un’ombra nel passato dell’attrice Maria Grazia Cucinotta, un episodio spaventoso che ha vissuto in giovinezza. Purtroppo la donna all’età di 20 anni ha subito un’aggressione, mentre si trovava a Parigi per lavoro. La donna ha voluto raccontare per filo e per segno tutta la sua terribile esperienza, all’interno del libro “Vite senza paura. Storie di donne che si ribellano alla violenza”, edito Mondadori. Il motivo per cui ha voluto condividere questa sua dolorosa parte del proprio vissuto è stato poiché da anni la donna ci tiene ad essere in prima linea nella lotta contro la violenza sulle donne.

La donna molto giovane, a soli 18 anni, aveva deciso di lasciare la propria casa e famiglia lavorando prima tra Milano e Roma e poi inseguendo il suo sogno di trasferirsi a Parigi facendo la modella. Decise dunque di vivere in questa splendida città dove prese un appartamento in affitto. Un giorno però la sua vita fu sconvolta da un evento terribile. Un pomeriggio a rientro dal lavoro mentre era davanti alle porte dell’ascensore vide con la coda dell’occhio arrivare dietro di lei un signore, che prima le toccò il sedere e poi la prende dal collo stringendola. Attimi di terrore, descritti nel dettaglio, da cui fuoriesce il momento di angoscia vissuto dalla donna. Fortunatamente in un momento in cui l’uomo allentò leggermente la presa riuscì a divincolarsi, scappando e riuscendo a rientrare in casa, dove si barricò.

La reazione inattesa della polizia

L’arrivo della polizia fu tanto atteso dalla donna, ma il loro comportamento si rivelo presto inatteso. Gli agenti iniziarono infatti subito a farle domande inutili e che non c’entravano nulla con l’aggressione, chiedendole di quale paese fosse. Successivamente le domandarono anche che tipo di abiti aveva indossato al momento della violenza, come se questo dettaglio potesse essere in qualche modo un motivo valido per spingere un uomo ad agire in quel modo. Davanti alla noncuranza degli agenti la Cucinotta rimase ancora di più senza parole, sentendosi dire che probabilmente lo aveva provocato poiché mediterranea, facendola sentire in colpa per l’accaduto.

Successivamente gli agenti le dissero addirittura che poteva tranquillamente tornare nel suo appartamento, come se nulla fosse accaduto. La donna però si ribellò con urla e pianti riuscendo ad ottenere di farla dormire in un luogo diverso e sicuro, riaccompagnandola l’indomani per fare i bagagli per tornare a casa sua, in quell’unico luogo in cui avrebbe trovato conforto e ascolto.

Il Postino, deve tutto a Troisi

Indimenticabile l’interpretazione di Maria Grazia Cucinotta nel film Il Postino, del 1994. Come già anticipato infatti è stato proprio grazie a questo film che la donna ha avuto l’opportunità di farsi notare e di avere uno straordinario successo non soltanto nel nostro paese, ma anche all’estero. In realtà come ha raccontato in un’intervista la Cucinotta, fu raccomandata al provino da Nathalie Caldonazzo, che all’epoca era la fidanzata di Massimo Troisi. Quest’ultimo, attore regista compianto e tra i più amati nel nostro paese, la volle dunque fortemente all’interno del film.

Ecco perché durante un’intervista a Il Giornale la donna ha rivelato che è sicuramente la persona a cui deve tutto e che ringrazia ogni giorno della sua vita. Un artista che ancora oggi manca molto al cinema e che ha sicuramente lasciato un segno indelebile con la sua arte. Punto La donna ha raccontato anche durante la trasmissione televisiva Vieni da me che è stato Troisi a insegnarle il mestiere e le ha cambiato letteralmente la vita.

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Maria Grazia Cucinotta, un disturbo che le ha creato molti problemi

L’attrice Maria Grazia Cucinotta ha raccontato a Ok salute e benessere di quando da piccola aveva avuto dei problemi nell’apprendimento. Ai tempi in cui andava a scuola purtroppo si era poco informati riguardo la dislessia, problema di cui soffriva Maria Grazia e dunque semplicemente i suoi insegnanti la trattavano con pregiudizio, spiegando ai genitori che non si applicava abbastanza. Purtroppo spesso anche i compagni della Cucinotta la deridevano, poiché soprattutto quando leggeva si aiutava spesso con il dito per non perdere il segno e le capitava anche di invertire o di saltare addirittura intere parole.

Momenti che l’allora ragazzina viveva con una grandissima ansia e imbarazzo e che la spingevano spesso a fare completamente scena muta. La donna ha raccontato che in effetti non aveva gli strumenti per poter capire che il suo era un vero e proprio disturbo dell’apprendimento specifico. È stato solo da grande che grazie alla recitazione la donna ha finalmente imparato ad ascoltare il proprio corpo, riuscendo a tenere anche il giusto ritmo imparando a leggere ad alta voce e acquisendo man mano sempre più consapevolezza e sicurezza. Ancora oggi però ha spiegato le difficoltà esistono e che può capitare che ad esempio parole con tantissime vocali la mandino addirittura in tilt.

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