Rita Pavone, la malattia del fratello Cesare: “È stato un miracolato”

Rita Pavone e la storia di suo fratello minore Cesare. Una grave malattia, sembrava spacciato, poi il miracolo

Rita Pavone
Fonte foto: Getty Images

Rita Pavone è una delle cantanti più amate ed apprezzate che ha scritto la storia della musica italiana. Della sua carriera e dei suoi successi sappiamo praticamente tutto. La curiosità sulla sua vita privata, da parte dei fan, è sempre tanta.

Oggi parliamo del rapporto che la cantante ha avuto con i suoi fratelli e in particolare con Cesare, il più piccolo di casa. Ad oggi, purtroppo, Cesare è scomparso. Nel 2018, non appena ha iniziato a sentirsi male, Rita ha deciso di restargli accanto e questo lo ha fatto fino a quando è mancato nel 2020.

Cesare è sempre stato considerato il più piccolo di casa, essendo il fratello più giovane. Da bambino ha sofferto molto. Come ha raccontato tempo addietro la stessa Pavone, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, sin dalla tenera età ha provato la sofferenza fisica e psicologica. Infatti, una grave malattia lo aveva colpito. La tenacia del padre e la provvidenza lo hanno salvato.

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Rita Pavone, la malattia del fratello Cesare: “Lo davano per spacciato”

La curiosità e i dettagli sulla vita privata di Rita Pavone coinvolgono sempre i fan, essendo lei un personaggio molto amato e ben voluto da tutti. La storia del fratello Cesare e della malattia che lo ha colpito quando era bambino l’aveva raccontata a Verissimo, dove oggi sarà nuovamente ospite di Silvia Toffanin.

Il piccolo Cesare era stato colpito dalla poliomielite. Inizialmente lo davano per spacciato, ma il papà, che lavorava come operaio alla Fiat, non si diede mai per vinto e ogni notte andava dalla Chiesa di Santa Rita per pregare e addirittura fare un’offerta comprendente tutta la sua busta paga.

Tutti questi sforzi sono stati ripagati. Il padre ha sempre detto che Cesare era un miracolato. Ormai il suo destino era segnato, eppure un giorno dopo ore si è risvegliato e dopo aver preso dell’antibiotico si è prontamente ripreso. E, straordinariamente, non ha avuto nessuna conseguenza che mostrasse i segni della malattia: camminava perfettamente e ragionava in maniera brillante.

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Anche lei pensa sia stato un miracolo. Suo papà si era recato ogni notte a S. Rita a Torino e aveva addirittura offerto la sua busta paga dentro la cassetta, mentre il prete aveva pensato che fosse un uomo che voleva forzare la cassetta.

Mentre parlavano insieme, il destino era già segnato: le parole dell’uomo di chiesa lo avevano rassicurato. Una volta ritornato in ospedale, un dottore gli è andato incontro dicendo che il suo bambino si era risvegliato. Per tutti loro si è trattato di un grande miracolo.

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