Abbiamo raggiunto Luigia Andreotti di Sapori del Sud che ci ha raccontato il rapporto tra il cibo, il sud e il cinema.
Sapori del Sud sorge nella collina ligure, nel comune di Carasco a due passi da Chiavari, con l’idea di portare anche al nord la grande cultura culinaria del sud.
L’intervista
Il sud è sempre stato rappresentato nel cinema italiano e spesso abbinato al cibo. Quale pensi sia il rapporto tra il mangiare e il cinema?
“Penso che nei film più belli e amati di sempre il rapporto con il cibo è stato e sempre sarà molto stretto probabilmente perché il nostro cibo è sinonimo di famiglia”.
Ho sempre avuto l’idea che a ogni film si possa accompagnare un determinato piatto. Rispetto ai vostri prodotti che tipo di prodotto consigli per un film romantico, uno comico e uno del terrore?
“Per un film romantico pasta al sugo con riccarelle
Per film comico pasta calamari con le sarde
Film terrore pasta al nero di seppia”.
Tanti tra i più grandi artisti del nostro paese sono legati al sud, come mai secondo te?
“Come nel film benvenuti al sud Alessandro Siani dice: <<Quando un forestiero viene al Sud piange due *volte: quando arriva e quando parte>>. Perché al sud veramente ci lasci il cuore”.
Iconica è la scena in cui Totò si metteva con le mani la pasta nelle tasche della giacca e poi la mangiavi. Credi che anche i problemi avuti a livello economico dal meridione, soprattutto durante la guerra, abbiano rafforzato una cultura legata al cibo che è divenuto poi quasi sacro?
“Assolutamente sì, il cibo dal secondo dopoguerra in poi ha rappresentato benessere e anche per questo si è stretto un rapporto davvero speciale con esso”.