Flavio Insinna, appello alla concorrente de Il Pranzo è servito: “Non mi umiliare”

Flavio Insinna fa un appello davvero accorato al Pranzo è servito riferendosi ad una delle concorrenti in diretta.

Flavio Insinna
screenshoot Rai Uno

Da pochi minuti è iniziata una nuova puntata del Pranzo è servito, il programma di Rai Uno che terrà compagnia ai telespettatori per tutta l’estate.

Il gioco a quiz riprende quello portato al successo da Corrado alcuni anni fa, le regole sono sempre le stesse e anche la sigla è uguale a quella originale.

“Non mi umiliare” sono queste le parole che il padrona di casa rivolge a una delle concorrenti in gara, ma che cosa è successo?

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Flavio Insinna accorato appello al Pranzo è servito

Flavio Insinna è tornato in onda con una nuova puntata del Pranzo è servito, l’ultima della settimana per quella che si prospetta essere una lunga estate insieme.

“Non mi umiliare, ti prego, rispondi in italiano” ha ammesso il conduttore prima di presentare la nuova prova ai due concorrenti, riferendosi ad una di loro.

Una scenetta esilarante che è arrivata dopo una piccola gaffe dell’altro concorrente che dopo aver vinto la prova non aveva capito che per far partire la ruota dovesse premere il bottone, lasciando sbigottito anche il padrone di casa.

“Scusami aspettavo la sigla” ha ammesso il concorrente, “se non premi il pulsante non succede nulla” ha replicato il romano che poi è scoppiato in una grossa risata cosi come anche Ginevra. Detto questo, la puntata continua con le varie prove con cui i due sfidanti si contendono il ruolo di vincitore di puntata per poter poi proseguire anche nei giorni che seguono.

Il format come accennato prima segue le regole originarie create da Corrado, di cui il conduttore romano ha ammesso: “per me vuole essere solo un omaggio, ci pensavo da tanto tempo, Finalmente ci sono riuscito” ha ammesso in una passata intervista.

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Restiamo in attesa di scoprire come andrà avanti la lunga estate caldissima in un sua compagnia in attesa di ritrovarlo con la nuova stagione dell’Eredità.

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