La Nuova Hollywood, Vera Mancini: ESCLUSIVA “Oggi si è perso quell’approccio”

Abbiamo intervistato Vera Mancini autrice del libro La Nuova Hollywood, la ri-scrittura dei generi del cinema classico per Santelli Editore.

La Nuova Hollywood, Vera Mancini
La Nuova Hollywood, Vera Mancini

Crede che il cinema contemporaneo abbia ancora in sé caratteristiche della generazione americana degli anni settanta? Se sì, in cosa la società di oggi può considerarsi uno specchio del passato?

Purtroppo credo che oggi si sia perso quell’approccio così; consapevole del mezzo cinematografico e il libro vuole lanciare proprio un monito a ritrovare quella capacita’ di raccontare il presente ma con una grande consapevolezza del passato, inteso come linguaggio. Oggi troppo spesso si vedono prodotti in cui la sperimentazione linguistica sembra essere puro esercizio di stile.

Con quale criterio sono stati scelti i diversi registi analizzati nel volume? Ognuno di loro ha apportato un cambiamento profondo nella storia cinematografica americana oppure sono solo parte di una stessa generazione?

La scelta dei registi è; chiaramente parziale, rispetto alla generazione trattata. Senza voler fare torto a nessuno ho scelto quelli in cui era più; evidente e marcato un riferimento al grande cinema classico degli anni d’oro di Hollywood senza per questo perdere una spiccata impronta autoriale.

La Nuova Hollywood, Vera Mancini
La Nuova Hollywood, Vera Mancini

Crede che “La Nuova Hollywood” possa essere utile anche a chi già lavora all’interno dell’industria cinematografica, come ad esempio giovani registi?

Certamente si, penso che un giovane regista possa trarre insegnamento dall’esperienza di questi straordinari autori che hanno cosi’ sapientemente rielaborato i temi e gli stili dei vecchi maestri. Sarebbe bello vedere questo lavoro anche in Italia, ce ne sarebbe più bisogno…ultimamente Gabriele Muccino con il suo “Gli anni più belli”; ha condotto un’operazione ben riuscita in questo senso

C’è un genere cinematografico che più l’appassiona? Ma soprattutto, crede che andando avanti ci saranno sempre più generi differenziati o i registi del futuro seguiranno tutti una linea stilistica comune?

Forse la Commedia…perché; in fondo è; più; simile alla vita?! Sul discorso dei generi negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una continua ibridazione, cosa che in sé; non e’ malvagia…d’altronde viviamo in tempi confusi…tuttavia sono sempre convinta che prima di infrangere le regole sia bene dimostrare di saperle padroneggiare a dovere.

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