In esclusiva ai nostri microfoni Giovanni Calza ha parlato di Jukebox, il suo nuovo libro in uscita per Santelli Editore.
1. Niente meglio del Cinema ha saputo raccontare gli anni ’60: canzoni, attori diventati icone, successo internazionale del made in Italy. Qual è il suo film preferito di quegli anni?
Forse l’intervistatore prevede , da buon cinefilo che io risponda che il mio film preferito fosse Ladri di biciclette o Roma città aperta o i Vitelloni, o un altro film del neorealismo. Niente di tutto ciò. Questi film sono stati capiti e amati dagli studenti universitari della generazione successiva. Nei cinema di campagna andavano forte i film di azione e softerotici, come Angelica o Il ladro di Baghdad; oppure i peplum con protagonisti Maciste, Tarzan ed Ercole. Le sale si riempivano con qualsiasi film, da Gianni e Pinotto a Franco e Ciccio; da Ollio e Stanlio a Marcellino pane e vino. Un salto di qualità si è registrato con i Kolossal Spartacus e Ben Hur, con i western all’italiana, con 007.
2. Nel suo libro ricorda anche la televisione, un mezzo di intrattenimento che solo negli anni ’60 ha superato il successo del Cinema. Quali erano i programmi tv più popolari che le piacevano?
Personalmente amavo moltissimo gli sceneggiati Rai come Robinson Crusoe, l’Odissea e Le inchieste del Commissario Maigret.
3. A livello tecnologico, quanto sono simili, per la portata dei cambiamenti di abitudini nella popolazione, la nostra era attuale dei social network e gli anni ’60?
Il divario è enorme. Negli anni 60 ci si avvaleva di una tecnologia umana, al servizio della famiglia e dell’individuo: la televisione, la lavatrice, il bagno in casa, il termosifone e il telefono. Era bellissimo e facilissimo fruire della musica: con 100 lire ascoltavi 3 canzoni al juke box, andavi nel negozio di dischi e compravi il long playing o il 45 giri, che potevi ascoltare dal mangiadischi; con il registratore portatile “scaricavi” la canzone preferita. E ora? Niente di tutto questo, la tecnologia ci ha resi schiavi di un sistema sempre più complicato e avulso dai desideri. Ora la password con i suoi geroglifici incomprensibili ha reso tutto più triste.
4. Lei è anche un cantante e uno scrittore per bambini: in Jukebox troveremo qualche pagina dedicata al festival canoro dello Zecchino d’Oro?
Certo! Non solo Lo zecchino d’oro, ma anche Topo Gigio, Calimero della pubblicità, il caballero solitario della Lavazza e Carmencita! Pubblicità in musica, che sicuramente hanno contribuito a formare la mia facilità nel creare musica.