L’Oratore, ESCLUSIVA Marco Pollini: “Un libro in prima persona”

Intervenuto ai nostri microfoni, Marco Pollini ha parlato del suo libro “L’Oratore”, edito da Santelli.

Ha dichiarato che questo libro era stato pensato come una sceneggiatura. È un progetto che ha abbandonato definitivamente?

Com’è nato il personaggio di Felice?

No, assolutamente. Il film è in sviluppo. Se avremo la possibilità di farlo in i Italia, bene. Altrimenti lo faremo all’estero. E’ una storia talmente potente e universale che si può realizzare cinematograficamente in molti paesi del mondo . Sarò uno dei tanti che se ne’ andrà dall’ Italia. Il personaggio di Felice è nato da esperienze sia de esperienze personali che da persone che ho incontrato.


Perché ha scelto di scrivere in prima persona?

Perché volevo che il personaggio di Felice fosse vivo e presente, vivesse tutto da vicino. Come per le sceneggiatura, si scrive al presente.

Il presente à la vita. Volevo che fosse la sua voce e il suo corpo a parlare.

La passione per l’arte e la musica è ciò che guida il protagonista nel suo percorso di formazione. Anche lei sognava fin da ragazzo di lavorare nel mondo del Cinema?

Si’, ho sempre sognato un percorso artistico. I miei non erano d’accordo, ma ho sempre lottato con costanza. Sono la prova vivente
che bisogna lottare e rialzarsi. Ho iniziato con la musica, scrivendo testi e componendo e producendo musiche, ho poi creato una casa discografica
con la quale abbiamo pronto più’ di 4.000 brani, poi la crisi della musica e la fine di tutto, dai guadagni azzerati al doversi re inventare
per la fine del mercato fisico del disco. Questo mi ha portato prima ai videoclip e documentari e poi al cinema. Il cinema l’ho sempre sognato, fin da bambino, ma prima lo vedevo come una cosa inarrivabile.

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