Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità, ESCLUSIVA Matteo Fantozzi “Pregiudizio sul cinema italiano”

Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità è un libro scritto da Matteo Fantozzi, che ci regala una visione personale sul noto regista.

Gabriele Muccino
Gabriele Muccino (Getty Images)

Interessante novità riguarda l’editoria con l’uscita del libro Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità di Santelli Editore, scritto dal giornalista e critico cinematografico Matteo Fantozzi.

Si tratta di un saggio che vuole essere un omaggio alle opere del noto regista, che ha all’attivo una carriera straordinaria costellata di grandissimi successi.

Indimenticabili opere cinematografiche come L’ultimo bacio, La ricerca della felicità o Sette anime, che l’hanno consacrato come regista non solo italiano, ma anche internazionale.

Tra parallelismi, interviste ad attori che hanno collaborato con Muccino e riflessioni accurate, il libro di Fantozzi promette di essere scorrevole e dettagliato.

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Matteo Fantozzi, l’intervista all’autore

Gabriele Muccino
Gabriele Muccino (Getty Images)

In un paragone coraggioso ha affiancato Gabriele Muccino a Michelangelo Antonioni. Sia sincero, quanti teorici del cinema hanno storto il naso davanti a questa sua operazione ardita?

“Il paragone tra Gabriele Muccino e Michelangelo Antonioni nasce dai silenzi, dal non luogo che è una delle espressioni delle cifre stilistiche di entrambi gli autori.

Critici e teorici hanno storto il naso ma semplicemente perché ormai sul cinema italiano attuale c’è un pregiudizio che porta la gente a non rendersi neanche conto di quello che hanno di fronte agli occhi e a non guardare.”

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Gabriele Muccino è una voce che cerca di smuovere il panorama un po’ troppo quieto del cinema italiano contemporaneo. Ritiene che la sua recente polemica riguardo i criteri di selezione dei film per il premi David di Donatello sia stata giusta?

“Per quanto riguarda la polemica sui David di Donatello, io in parte non vorrei entrare troppo nel merito, ma credo che se una persona intelligente come Gabriele abbia fatto una scelta del genere abbia avuto i suoi motivi.”

Gabriele Muccino
Gabriele Muccino, Il poeta dell’incomunicabilità

L’ultimo bacio è il suo film più conosciuto, che lo portò alla ribalta del pubblico e che dopo vent’anni è ancora tremendamente attuale. Quali sono i suoi punti di forza e perché è rimasto così impresso nella coscienza collettiva?

“L’ultimo bacio secondo me è il film più bello degli ultimi 30 anni, non italiano ma proprio in generale.

Il punto di forza di questo film è la capacità con cui è riuscito ad imprimere e dare al pubblico un taglio della nostra società attuale con tutti i pro e soprattutto tanti contro.”

La prefazione del suo libro è stata scritta da Fabrizio Bracconeri, ciò fa supporre che tra di voi ci sia un buon rapporto: com’è lontano dal set?

“Io e Fabrizio Bracconeri siamo amici da anni visto che abbiamo fatto una trasmissione di calcio su TeleRoma 56 condotta da Max Leggeri, che si chiama Il processo dei tifosi.

Da lì sono nati tanti scontri e una bella amicizia. Si tratta di uno che conosce profondamente il cinema e la televisione quindi sono stato felicissimo che lui abbia curato la prefazione del libro.”

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