Giancarlo Giannini, rinchiuso in manicomio: la sua tragica fine nel film

Giancarlo Giannini, quel giorno in cui fu rinchiuso in manicomio. La tragica fine della sua vita. Questa sera i dettagli.

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Questa sera in seconda serata su Rete 4 andrà in onda il film “Pasqualino Settebellezze“, diretto da Lina Wertmuller. Nel cast vediamo: Giancarlo Giannini, Fernando Rey, Elena Fiore e Shirley Stoler. La pellicola fu candidata a quattro Premi Oscar nel 1977: migliore regia, miglior film in lingua straniera, miglior attore protagonista e migliore sceneggiatura originale; la Wertmüller fu la prima donna ad essere candidata all’Oscar come miglior regista. Ma addentriamoci nella tragica fine del protagonista.

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Giancarlo Giannini, “Pasqualino Settebellezze”: la trama

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Siamo a Napoli negli anni trenta. Pasqualino Frafuso, interpretato da Giannini, è un guappo, unico maschio di una famiglia composta da sette donne (da qui il soprannome Settebellezze). Pasqualino compirà in seguito a degli eventi un delitto d’onore: intrufolatosi a casa di Totonno, lo minaccia con la pistola e accidentalmente gli spara uccidendolo. Purtroppo il delitto non può essere quindi considerato d’onore, in quanto la vittima era disarmata. L’uomo viene però immediatamente arrestato e condannato per omicidio. Pasqualino evita la condanna a morte avvalendosi dell’infermità mentale, sarà quindi portato in manicomio condannato a dodici anni. Come si evolve la vicenda?

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Il film ebbe un grandissimo successo non solo in Italia. Giannini indossa perfettamente i panni di Pasqualino, ricevendo anche una candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista. La regista ha voluto lasciare impressa nel film la sua firma, lo ha fatto attraverso l’inserimento di elementi forti.

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