Una morte improvvisa portò alla chiusura del liceo per il lutto cittadino affrontato da Roma e che ha coinvolto tutti gli amanti della capitale e non solo.
Nel 2003 muore Alberto Sordi, che stasera tornerà protagonista su Rete 4 con il film Il Marchese del Grillo. Per Roma l’attore era una vera e propria istituzione, uomo particolarissimo che ha raccontato gli italiani lungo tutto l’arco del novecento, diventando veste e maschera della realtà sia quella bella che brutta. Stasera torna con una delle sue opere più maestose, quel film diretto da Mario Monicelli che non può che far sorridere e farci pensare “Quanto ci manchi Albertone”.
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La morte improvvisa e la chiusura
Il 24 febbraio del 2003 mi trovavo in classe quando arrivò la notizia della morte di Alberto Sordi. Frequentavo il terzo liceo scientifico, ma già amavo il cinema e lo seguivo con grandissima applicazione. La Preside del mio liceo, una suora, entrò in classe mettendoci paura. Quando c’era lei che faceva ingresso in aula in quel modo rimanevamo sempre sconvolti e senza parole, pensando a qualche ammonimento. Non era ancora l’era di internet sui telefonini, non avevamo notizie sul mondo che veniva da fuori rispetto a oggi quando gli smartphone ci dicono tutto in tempo reale.
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Improvvisamente la professoressa d’inglese, alla quale si avvicinò la preside parlandole all’orecchio, scoppiò letteralmente a piangere. Fu un momento di grandissimo dolore quando ci annunciò che era morto Albertone. Sordi era uno di noi, uno di famiglia. La sua voce e il suo volto sono entrate nelle case degli italiani, riuscendo a regalare sorrisi ma anche lacrime. La professoressa ci annunciava tutto, mandandoci praticamente a casa per il lutto. Sicuramente non scorderò mai quel momento, come non scorderò mai Alberto Sordi.