Morte Daria Nicolodi, Luigi Cozzi ESCLUSIVA: “Persona notevole non solo come attrice”

Il regista Luigi Cozzi ha concesso ai microfoni di YouMovies una toccante intervista sull’importanza della celebre attrice Daria Nicolodi. 

Daria Nicolodi

Luigi Cozzi, noto regista, sceneggiatore e scrittore italiano, ha esibito la sua arte prevalentemente nel campo del cinema horror e di fantascienza. Ricordiamo la sua collaborazione con la grande attrice Daria Nicolodi nel film “Paganini Horror“. L’attrice è l’icona per eccellenza dei film horror, ex moglie di Dario Argento e mamma di Asia, è riconosciuta soprattutto per aver indossato i panni di Gianna Brezzi nel film “Profondo Rosso” dell’ex marito, Dario Argento. Purtroppo pian piano la stessa attrice si è allontanata dal cinema, apparendo sempre meno sul grande schermo sino ad arrivare al tragico evento. Daria Nicolodi è volata così in aria, togliendo la terra sotto ai piedi di molte persone. Luigi Cozzi con questa intervista ci fa rivivere la grandiosità dell’attrice.

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Luigi Cozzi, INTERVISTA: “Daria Nicolodi era più di una semplice attrice”

Paganini Horror
“Paganini Horror” film di Luigi Cozzi

Qual è stato l’elemento che l’ha colpita particolarmente di Daria Nicolodi da volerla come protagonista nel suo film “Paganini Horror”?

“Io la conoscevo già, essendo amico di Dario Argento, nonché all’epoca marito di Daria, molto spesso andavamo insieme a cena o a cinema. Quando la coppia si è separata io sono rimasto amico di entrambi. All’epoca mi sembrò giusta per il ruolo nel film Paganini Horror, oltretutto, mi aveva anche aiutato nella sceneggiatura, infatti la cosa che mi ha colpito maggiormente di lei era la sua intelligenza e la sua versatilità. Oltre ad essere attrice era anche una grande sceneggiatrice.”

Purtroppo sappiamo che a causa di vari traumi che l’attrice si è trovata a fronteggiare, come la morte della figlia Anna o anche la separazione da Dario Argento, la sua figura è uscita sempre più dalla scena. Lei non ha mai pensato di farla tornare in auge?

“Io l’ho fatta lavorare, ma è il cinema che si è allontanato da lei. Daria era molto difficile l’avevo presa per il film Hercules per interpretare il ruolo di una dea, da prima aveva accettato poi ci ha ripensato ed ha capito che non si sentiva di fare una dea. Così come nel film Maniac, girato in America, in cui doveva essere la protagonista, ma all’ultimo momento ha rifiutato. Gli avevano offerto altri horror ma non gli ha voluti fare. Forse non voleva essere annoverata solo come attrice horror e quindi rifiutava tutti i ruoli che le venivano proposti. Purtroppo è rimasta imprigionata in questa categoria. Tutti continuavano a proporgli film di un genere da cui lei si voleva allontanare.”

Lei è un regista che si occupa prevalentemente di un cinema di fantascienza, non ha mai pensato di proporle questo nuovo genere per farla allontanare così dall’horror che la teneva in gabbia?

“È stata a lungo candidata per fare la protagonista di Black Cat, una pellicola dal genere fantastico, ma poi non è andata in porto. Non ci sono state troppe occasioni, ma sta di fatto che lei rifiutava spesso le parti se non ne era troppo convinta.”

Com’è stato lavorare con Daria Nicolodi?

“Lavorarci era facilissimo. Una volta che accettava e decideva di buttarsi con anima e corpo sul progetto lo faceva. Era piacevole anche perché era molto colta, si ragionava bene. Daria aveva una grossa cultura alle spalle, leggeva tantissimo. Un persona notevole non solo come attrice.”

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Quanto si sente addolorato per la perdita che comporta per il cinema italiano?

“Io l’ho avuto come amica, la conoscevo dagli anni ’70, per me è la perdita di una grande amicizia e di una persona che stimavo tanto. Il cinema di oggi è molto diverso da quello che sia io che Dario Argento abbiamo fatto. Quindi non penso che ne avrebbe fatto parte. È stato molto doloroso apprendere questa notizia nonostante sapessi che era già malata.”

Dopo aver appreso la tragica notizia della sua morte sta pensando di dedicarle un film?

“È difficile dedicarle qualcosa, la televisione dovrebbe ricordarla con qualche film. Quello che ha fatto è rimasto sulla pellicola e lei andrebbe ricordata con quello. Indimenticabile la sua interpretazione in Profondo Rosso e degna di rilievo è la sceneggiatura a quattro mani con Dario Argento nel film Suspiria.”

Con chi ha lavorato che potesse eguagliare il suo livello?

“Daria aveva molte facce sapeva adattarsi e cambiare molto bene. Lei era un tipo particolare, non era banale o ovvio, non era una bellona, era affascinante più che bella, ti ammaliava con la sua cultura e la sua intelligenza.”

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