Marco Pantani, com’è morto? Novità sulla causa del decesso

Nonostante siano passati più di vent’anni, la morte di Marco Pantani continua a far discutere e non poco. Ma quali sono le novità?

Marco Pantani

Era il 14 febbraio del 2004 quando Marco Pantani ha perso la vita nel residence ‘Le Rose’ di Rimini’. Ma, a distanza di più di 16 anni, il mistero sulla sua morte non è stato ancora per nulla risolto. L’autopsia ha rivelato che il decesso è avvenuto per un edema polmonare e cerebrale, conseguente a un’overdose di cocaina autoindotta. Una versione che non ha mai completamente convinto mamma Tonina. Ma quali sono le novità su questa triste vicenda, che ancora oggi colpisce e rattrista tutti i fan del grande ciclista?

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Marco Pantani, le ultima novità sulla sua morte

Marco Pantani

A colpire e ad attirare l’attenzione sono state innanzitutto le parole di Fabio Miradossa, lo spacciatore che gli ha venduto l’ultima dose, quella risultata fatale al Pirata (questo il suo soprannome). Ma non è tutto. La vera svolta nelle indagini sembra però esser stata rappresentata dalle parole rilasciate recentemente dal pusher Giovanni Endrizzi alla Commissione Antimafia: “Non si è suicidato, è stato ucciso“. Dichiarazioni che ovviamente hanno finito per creare ancor più un alone di mistero attorno alla vicenda della scomparsa del corridore.

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Per spiegare ancor meglio la vicenda, occorre fare un ulteriore passo indietro, più precisamente al 5 giugno 1999. In quel giorno infatti Marco Pantani è stato escluso dal Giro d’Italia. Il motivo? Un tasso di ematocrito del 2% sotto la soglia consentita. Quella storia, oltre a essere l’inizio della discesa per Pantani, ha avuto molteplici sfaccettature, creando un ennesimo mistero. Nel 2007 infatti, tre anni dopo la morte del ciclista, il criminale italiano Renato Vallanzasca ha fatto recapitare alla mamma di Pantani, la signora Tonina, una lettere in cui affermava che un suo amico habitué delle scommesse clandestine, lo abbia avvicinato cinque giorni dei fatti di Campiglio, consigliandogli di scommettere sulla sconfitta di Pantani per la classifica finale, e assicurandogli che il romagnolo non avrebbe vinto il Giro. Il ciclista è stato vittima delle scommesse clandestine?

Morte Pantani,  tra scommesse clandestine ipotesi omicidio

Marco Pantani

Un qualcosa che si lega a un’intercettazione, diffusa da ‘Premium Sport’ nel marzo del 2016, in cui un detenuto ha parlato di un intervento della Camorra nell’esclusione di Pantani dal Giro d’Italia 1999. Il sangue del ciclista infatti sarebbe stato deplasmato. Una vicenda finita in tribunale, con la Procura della Repubblica di Forlì, che ha concluso che “un clan camorristico minacciò un medico per costringerlo ad alterare il test e far risultare Pantani fuori norma“, ma il tutto è finito con un’archiviazione delle indagini. Il motivo? L’intervenuta prescrizione dei reati.

Insomma, una storia davvero assurda e misteriosa. Ed è probabilmente per tutto questo che mamma Tonina sostiene da sempre che il figlio sia stato assassinato e che l’overdose in realtà fosse soltanto una simulazione atta a depistare, probabilmente per farlo tacere riguardo a qualche scomodo segreto forse legato al doping nel ciclismo e alla sua squalifica, al mondo delle scommesse truccate o a quello della droga, di cui sarebbe stato a conoscenza. Si riuscirà un giorno a fare chiarezza? La memoria di Marco e i suoi tifosi forse lo meriterebbero.

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