Abbronzatissimi, storia di un’Italia che non c’è più

Abbronzatissimi è lo specchio di un’Italia che non c’è più, quella del boom tra anni ottanta e novanta che si preparava a serate di divertimento sfrenato all’interno del mondo pop.

Abbronzatissimi
Abbronzatissimi

Chi non ha visto i due Abbronzatissimi? Film d’annata che ogni estate tornano protagonisti su tutte le televisioni e che ora troviamo addirittura su Netflix. Ed è così che parte immediato il pensiero a un’Italia che non c’è più, cancellata e spazzata via da un momento storico molto diverso da quello che stiamo vivendo tra crisi, virus e complicazioni economiche. Quella era l’Italia di chi ce la faceva, del sogno americano e della voglia di spensieratezza spesso legato anche a qualche immagine di nudo di troppo ma che non era volgare o pesante come quelle che ci propina oggi internet.

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Abbronzatissimi, il fenomeno Jerry Calà

Abbronzatissimi
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E il vero fenomeno della generazione Abbronzatissimi era Jerry Calà. L’attore catanese classe 1951 è sparito un po’ dai radar, costretto a produzioni minori come la LDM Comunicazione per tornare in onda con il film Odissea nello Spizio in grado di riunire tanti personaggi come lui finiti nel dimenticatoio a iniziare da I Gatti di Vicolo Miracoli. Gente come Umberto Smaila, Franco Oppini, Nini Salerno, Andrea Roncato, Mauro Di Francesco che hanno fatto la storia del nostro paese dal punto di vista dello spettacolo.

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Guardare questo tipo di film, ma si potrebbero citare altre decine di titoli, fa venire il magone a chi ha superato i trenta e risulta un po’ superato invece per chi si approccia ai venti. Ci troviamo di fronte a un passato che ci sorride, ci ammicca e che in fondo con tutti i suoi difetti e senza tutta la tecnologia di oggi ci manca moltissimo. Dai telefoni a gettoni ai gelati in spiaggia, dai flipper alla musica di quel tempo fino alle macchine di un tempo con i primi stereo di livello. Un’Italia che era senza dubbio migliore di questa e che poco centra con la generazione dei Sotto il sole di Riccione.

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