Re Giorgio VI, quel difetto che ha ispirato una famosa pellicola

La figura di re Giorgio VI è rimasta nella storia per le sue doti di grande forza e coraggio, amato e rispettato da tutti e fonte di ispirazione.

Re Giorgio VI

Re Giorgio VI diventò sovrano dopo che ci fu l’applicazione al titolo di reggente da parte del fratello Edoardo VIII, che aveva lasciato il trono per sposare Wallis Simpson un’americana che aveva già divorziato due volte.

Al contrario di suo fratello, a cui era sempre stato stretto il ruolo di re, Giorgio mostra subito delle grandi doti e si distingue nel tempo come un grandissimo sovrano, che riesce a guidare con grande maestria il suo regno durante la fase più buia della Seconda Guerra Mondiale.

L’uomo si innamorò di Elizabeth Bowes-Lyon, figlia del XIV conte di Strathmore e Kinghorne, Claude Bowes-Lyon, che era considerata una nobile di rango inferiore.

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La loro unione, da cui sono nate Elisabetta II e Margaret, fu molto innovativa per l’epoca proprio per la loro differenza di ceto e altro evento particolare fu il fatto che il loro matrimonio venne trasmesso in diretta radio, una decisione sicuramente all’avanguardia.

Tra le altre cose però sicuramente il re è ricordato anche in pellicole cinematografiche come ad esempio Il discorso del re, per un suo difetto, cioè il fatto che soffrisse di balbuzie.

L’uomo infatti spesso si sottoponeva a degli esercizi per cercare di migliorare il suo problema ed è rimasto nella storia proprio per il celebre discorso di apertura del parlamento federale australiano avvenuto nel 1927, che portò avanti con grande successo e senza grossi intoppi.

Re Giorgio VI, un carattere forte

Il discorso del Re
Film Il discorso del Re

Re Giorgio VI dimostrò di avere una forte personalità e soprattutto riuscì con grande coraggio a non far crollare il regno sotto la morsa della Seconda Guerra Mondiale.

Durante tutto questo periodo difficile, nonostante Londra fu sotto il pesante attacco nemico, l’uomo riuscì a conquistare la grande stima da parte dei suoi sudditi poiché dimostrò una grande fermezza e spirito d’animo che non lo portò mai a cercare una via di fuga.

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Al contrario durante il periodo della guerra l’uomo cercò di tenere su il morale della gente proponendo via radio molti dei suoi discorsi che passarono poi alla storia.

Una volta finita la Seconda Guerra Mondiale l’uomo fu anche uno dei più grandi promotori di una forte ripresa economica lungo tutto il regno.

In onda su Rai3 questa sera La grande storia – lunga vita alla Regina, documentario che si occuperà di conoscere la storia dei Windsor.

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