Claretta Petacci amante Mussolini: un finale tragico

Claretta Petacci fu una delle storiche amanti di Benito Mussolini, con il quale visse una lunga relazione che li ha portati insieme alla morte.

Claretta Petacci
Claretta Petacci

Claretta Petacci è conosciuta da tutti per essere stata la storica amante di Benito Mussolini, uomo per cui ha avuto fin dall’adolescenza una profonda stima e con cui ha avuto una lunga relazione.

La donna era figlia del medico Francesco Saverio Petacci che per alcuni anni aveva diretto una clinica a Roma ed era diventato anche medico dei sacri Palazzi apostolici.

La Petacci era sposata con il sottotenente della regia Aeronautica Riccardo Federici e quando incontrò per la prima volta Benito Mussolini fu mentre si trovava in auto in direzione verso Lido di Ostia e la sua auto fu sorpassata da quella del Duce.

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Claretta aveva sempre avuto una grande ammirazione nei confronti del Duce a cui inviava spesso anche delle lettere di grande stima e dunque non perse tempo e si presentò all’uomo.

Da quel momento i due iniziarono la loro frequentazione e molto spesso infatti la donna era ricevuta in udienza a Palazzo Venezia.

Fra di loro c’era una grande differenza di età, circa 29 anni in meno rispetto al Duce, ma ciò per lei non era assolutamente un problema.

Mentre il matrimonio con Riccardo Federici era già andato in malora e nel ’36 decise per la separazione, Mussolini nel frattempo era anch’esso sposato con Rachele Guidi ma aveva sempre avuto numerose amanti.

Claretta Petacci, il grande amore per Mussolini

Benito Mussolini
Benito Mussolini

Gli incontri tra Claretta Petacci e Benito Mussolini furono sempre più frequenti, nonostante molte fossero le critiche di diversi esponenti del fascismo che non vedevano di buon occhio questa relazione.

I due continuarono a vedersi praticamente fino alla fine, quando ci fu la caduta del regime fascista e iniziò una vera e propria persecuzione di tutti quelli che avevano aderito ed erano stati esponenti principali di questa ideologia.

Costantemente braccata, cercò sempre di seguire Mussolini e si trasferì inizialmente anche in una villa non lontana dalla sua residenza a Gardone.

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Successivamente la sua famiglia cercò di scappare in Spagna, ma lei fu bloccata invece a Dongo dai partigiani, dunque aveva deciso di non fuggire anche lei insieme ai suoi cari cercando una via di salvezza, ma rimase vicina a Mussolini.

E proprio con quest’ultimo fece una brutta fine, infatti i partigiani li catturarono e fucilarono insieme e i loro corpi il 29 aprile del 1945 furono esposti in piazzale Loreto.

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