Tonina Pantani mamma Marco Pantani: “Lo hanno ucciso”

Tonina Pantani, la mamma di Marco, ha passato gli ultimi sedici anni a combattere per fare giustizia a suo figlio, nessuno le toglie la testa che il Pirata sia stato ucciso.

Marco Pantani

Com’è morto Marco Pantani? Questa è la domanda alla quale si cercherà di rispondere nello speciale de Le Iene Show in onda questa sera, 29 giugno 2020, su Italia uno a partire dalle 21,45.

Il 14 febbraio 2004 il corpo senza vita del campione del ciclismo italiano è stato rinvenuto privo di vita in una camera del residence Le Rose a Rimini. Tra approfondimenti, incongruenze e testimonianze Le Iene cercano di ripercorrere gli eventi che hanno portato alla morte di Pantani.

Ci sarà anche mamma Tonina, che da sedici anni non smette di chiedere giustizia per suo figlio. La donna incontrerà Fabio Miracolosa, lo spacciatore che forniva a Pantani la cocaina e che in una recente servizio aveva affermato convinto: “Marco è stato ucciso.”

Tonina Pantani mamma Marco Pantani

Marco Pantani

“Lui amava troppo la vita” ha raccontato Tonina Pantani in una vecchia intervista a Domenica In, la mamma di Marco Pantani non si è mai rassegnata all’idea che suo figlio si sia suicidato: “Ho sempre pensato che l’avessero ucciso.

Dopo la morte del Pirata, che ha portato in alto la bandiera italiana nel mondo del ciclismo, nessuno ha contattato Tonina: “Neanche la federazione. Lo hanno lasciato solo. Ci hanno lasciati soli” ha accusato la donna.

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“Marco ha cantato fino agli ultimi giorni” raccontando un Pantani ancora inedito, nonostante il modo in cui era stato trattato il campione non aveva perso il suo stupido.

L’ultimo incontro tra i due è stato drammatico: Marco era andato a Milano per parlare con il suo manager, quest’ultimo ha chiamato Tonina e suo marito comunicando loro che il figli era sotto gli effetti della cocaina.

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Tonina e suo marito li hanno raggiunti, cogliendoli nel bel mezzo di una lite“Poi sono svenuta e non ho più visto Marco, l’ho rivisto morto” ha raccontato con dolore la donna. Il dolore più grande lo ha vissuto nel 1999 quando Marco è stato accusato di aver utilizzato il doping, il punto di non ritorno della sua vita: “Gli avevano dato un’etichetta che non gli toglieva più nessuno.”


“Ha portato avanti battaglie legali per capire chi lo avesse drogato, ma non lo ha mai scoperto” ha continuato Tonina, che proprio come suo figlio Marco, non ha mai smesso di lottare.

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