Andrea Damante, ormai affermato dj, ha voluto dire la sua riguardo le misure annunciate per i locali notturni durante la Fase 3: i commenti sono pesanti.
Andrea Damante, fresco del ritorno di fiamma con Giulia De Lellis, ha voluto parlare di un argomento attuale e che gli sta molto a cuore: l’imminente riapertura delle discoteche e dei locali della movida notturna.
Damante si è affermato da tempo come dj e, come tutti i lavoratori del settore, rischia di subire un grave danno economico se la stagione della movida estiva dovessere andare male. Come noto è stato emesso il decreto che regola le modalità di sicurezza con le quali dovranno far fronte le discoteche per riaprire regolarmente, a partire dal 15 giugno. Andrea non ci sta e non ha potuto fare a meno di dire la sua al riguardo, usando parole molto dure nei confronti dei provvedimenti.
Andrea Damante contro la Fase 3: volano parole grosse
Il fidanzato di Giulia De Lellis, nelle ultime ore, non è riuscito a trattenersi e ha voluto condividere nelle storie di Instagram il suo pensiero riguardo alle recenti norme di sicurezza che permetteranno alle discoteche e ai locali notturni di riaprire presto i battenti.
Tra le regole principali che bisognerà rispettare, ci saranno i due metri di distanza tra le persone sulla pista da ballo, che dev’essere obbligatoriamente all’aperto. In più all’ingresso dei locali ci dev’essere qualcuno che conti le persone da far entrare e all’interno è necessario mantenere la distanza di un metro oppure indossare la mascherina.
“Non voglio far polemica perché confido nel fatto che il tempo aiuterà tutti quanti a far scrivere qualcosa di più sensato e non prese per il c..lo – ha esordito Andrea Damante – Per gli addetti al lavoro le regole che hanno scritto sono infattibili economicamente e fisicamente...Quelle str…te che hanno scritto spero che migliorino” ha detto il dj, sottolineando l’ipossibilità di applicare queste regole.
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Damante ha aggiunto una frecciata nei confronti dei politici, dato che si preoccupano molto degli assembramenti che potrebbero crearsi in discoteca, ma non per quelli che si creano nelle manifestazioni a cui partecipano. Per non parlare dei gruppi di persone che si vengono a creare nelle piazze e nelle feste private e poi fanno “moralismi sulle discoteche” commenta Andrea.
