Alberto Sordi, un fatto accaduto anni fa che fa capire tante cose

Alberto Sordi è stato una vera e propria istituzione per Roma e per l’Italia più in generale. Personaggio di straordinaria comicità e grande intensità è riuscito a dare al pubblico tantissimo anche a livello drammatico.

Alberto Sordi
Alberto Sordi

Albertone, così lo chiamavano i più, è una vera e propria leggenda. Ricordo il giorno della sua morte come fosse ieri, purtroppo sono passati 17 anni da quel 24 febbraio 2003 quando il noto artista romano è volato in cielo. In quel periodo ero in terzo liceo, uno degli anni scolastici più importanti in assoluto della mia carriera scolastica. Improvvisamente la preside entrò in classe, parlando alla professoressa d’inglese all’orecchio. Capimmo subito che si trattava di qualcosa di grave quando la vedemmo scoppiare a piangere. La morte di Sordi fece prendere la decisione di dichiarare lutto quel giorno e mandare tutti i ragazzi a casa.

Alberto Sordi, cos’era per Roma?

Questo perché Alberto Sordi per Roma era qualcosa di mai visto prima. Il suo volto sicuro e l’immagine di tanti italiani che hanno sofferto e lottato per la loro esistenza ci hanno accompagnato lungo una storia fatta di addirittura 200 film a cui aveva partecipato. E se a tutti viene subito in mente Un americano a Roma non si può far a meno di ricordare le tante interpretazioni comiche da Il Marchese del Grillo a I Vitelloni fino alla drammaticità espressa in capolavori come Detenuto in attesa di giudizio e Un borghese piccolo piccolo.

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Sordi era figlio di un tempo che non esiste più, uno in grado di regalare al pubblico emozioni vere e non grazie all’uso di effetti speciali e di emozioni legate al sogno fatto di celluloide. Questo perché lo abbiamo visto più volte interpretare dei ruoli che permettevano al pubblico di immedesimarsi con lui e a sognare grazie alla possibilità anche di rivincita. Sarà interessante vederne parlare ancora nel documentario in onda questo pomeriggio su La7 dal titolo Siamo tutti Alberto Sordi?

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