Francesco Rocca, marito Dina Dore: un omicidio premeditato

Francesco Rocca è il marito di Dina Dore. ma soprattutto l’uomo che ha commissionato il suo omicidio. La storia sarà ripercorsa a ‘Storie Maledette’.

Francesco Rocca

Ricomincia stasera ‘Storie Maledette‘, lo storico format che si occupa dei delitti più clamorosi e incompresi, ideato, scritto e condotto da Franca Leosini. Per ripartire la giornalista ha scelto uno dei casi di cronaca più scottanti degli ultimi anni, ossia l’omicidio di Dina Dore, avvenuto nel 2008 a Gavoi. Il titolo della puntata, ‘Quello scotch che sigilla un mistero’, spiega fin troppo bene la complessità della vicenda. Un ruolo fondamentale l’ha avuto il marito Francesco Rocca.

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Francesco Rocca, il suo ruolo nell’omicidio della moglie Dina Dore

L’uomo, famosissimo e stimato dentista, è finito sul banco degli imputati per aver ordinato l’omicidio della donna. Le indagini hanno portato al suo nome ben quattro anni dopo la tragedia e dopo aver seguito la pista del sequestro di persona finito male. La ricostruzione processuale ha però fatto capire che in realtà Dina Dore è stata uccisa perché l’uomo potesse stare con Anna Guiso, all’epoca 22enne e assistente di studio di Rocca.

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I fatti risalgono al marzo del 2008, quando la vittima è stata ritrovata nel bagagliaio della sua auto, chiusa nel garage di casa. A inchiodare il marito della vittima è stato un supertestimone. Ma sarà un dettaglio a permettere agli inquirenti di guardarlo come mandante della morte della mogli, ossia un pelo trovato sullo scotch con cui è stata tappata la bocca della vittima. Soltanto dopo due anni un uomo ha rivelato alle autorità che un operaio all’epoca minorenne, Pierpaolo Contu, gli ha confessato di aver ucciso Dina su richiesta proprio di Rocca per una somma pari a 250mila euro. La prova del Dna conferma il tutto. E a testimoniare contro Rocca è stata anche la sua allora amante Anna Guiso. Rocca vine alla fine condannato come mandante del delitto della moglie in tre gradi di giudizio, mentre a Contu verranno assegnati 16 anni di carcere in via definitiva, in quanto esecutore materiale dell’omicidio. Insomma, una storia a dir poco tragica, come tanti casi di cronaca affrontati da programmi tv.

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