Silvana Fucito, storia di una donna che si è opposta al racket camorrista

La storia di Silvana Fucito, che ha avuto la forza di opporsi al racket camorrista, ha ispirato la realizzazione del film tv Il coraggio di Angela.

Silvana Fucito
Silvana Fucito

Silvata Fucito è conosciuta perlopiù per essere una imprenditrice italiana che si è impegnata molto nella lotta contro la camorra, ispirando anche la realizzazione del film TV Il coraggio di Angela in onda questa sera su Rai 1 alle ore 21:25.

La donna, aveva un negozio di vernici a San Giovanni a Teduccio, un quartiere di Napoli, che nel 2002 è stato dato alle fiamme per mano della camorra.

Questo episodio gravissimo è avvenuto poiché la Fucito aveva con grande coraggio deciso di non voler pagare il pizzo ed entrare in una spirale distruttiva.

E così la donna vide tragicamente andare in fumo il lavoro di una vita davanti ai suoi occhi, un evento che avrebbe potuto farla piegare al volere dei criminali.

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Nonostante questo atto intimidatorio invece la donna decise con fermezza di non farsi impaurire e di agire con ancora più coraggio prendendo la decisione di denunciare i colpevoli del grave atto.

Da lì partì una vera e propria battaglia che si diffuse da Napoli verso tutta l’Italia, con un’ondata di legalità e coraggio.

La donna diventò anche presidente dell’associazione “San Giovanni a Teduccio per la legalità”.

Silvana Fucito, la denuncia e i guai

Il coraggio di Angela
Il coraggio di Angela

Silvana Fucito dunque per anni è stata simbolo della lotta per la legalità e addirittura nel 2005 e il giornale inglese Time la inserì nella lista in cui rientrano i 37 eroi europei.

Grazie alle sue denunce si arrivò ad arresti importanti con un operazione svolta dalla Squadra mobile di Napoli.

Purtroppo però qualcosa nel 2014 ha gettato un’ombra sull’onestà della donna, quando finì nella bufera insieme al marito Gennaro Petrucci per un’inchiesta.

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A quanto pare il marito è stato arrestato per associazione a delinquere poiché aveva emesso delle fatture per alcune operazioni ritenute inesistenti.

Per tale motivo la stessa Fucito, ha lasciato la presidenza dell’associazione Federazione delle associazioni antiracket, Fai, anche lei indagata.

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