Melania Rea è stata una donna vittima di femminicidio, uccisa da suo marito Salvatore Parolisi per cui è stato condannato a 20 anni di reclusione.
Melania Rea era una giovane donna quando quel tragico 18 aprile 2011 il marito Salvatore Parolisi le tolse con feroce la vita.
Melania era una ragazza semplice, con il sogno di una famiglia felice, e viveva da sempre con il suo primo e unico ragazzo divenuto poi marito Salvatore, con cui aveva anche avuto una bambina.
Qualcosa però ad un certo punto della relazione andò storta e Melania scoprì che il proprio uomo, Caporal maggiore dell’esercito italiano la stava tradendo da tempo.
La donna infatti un giorno aveva ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto, ma la voce al telefono altri non era che quella di suo marito Salvatore, che per sbaglio l’aveva chiamata con la sua seconda scheda di telefonica che utilizzava per contattare l’amante.
Da lì donna insospettita era riuscita a rintracciare la donna a cui suo marito telefonava, una certa Ludovica di 26 anni che era un allieva del marito e che aveva anche ammesso la relazione con l’uomo.
Nonostante il tradimento Melania aveva deciso di perdonare il marito e aveva continuato la storia con lui.
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Quel tragico giorno del 2011 qualcosa però cambiò per sempre il corso degli eventi e l’uomo uccise la moglie colpendola ripetutamente con una lama, cercando poi di depistare le indagini sfregiando il corpo con una siringa e disegnando una svastica sul petto.
Melania Rea, un amore criminale
Fu proprio l’amore nei confronti del marito Salvatore Parolisi che portò Melania Rea alla morte.
L’uomo, che non ha mai ammesso la sua colpevolezza, ha barbaramente ucciso la donna come ha decretato anche la giustizia.
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Nel maggio del 2015 la Corte d’Assise d’Appello di Perugia ha condannato l’uomo a 20 anni di reclusione.
Pare che il movente per l’omicidio fosse quello del Parolisi di liberarsi dalla moglie che rischiava di essere una minaccia per la sua carriera se avesse rivelato della relazione tra lui e l’allieva Ludovica.
