ESCLUSIVA, Clavdio: “Vi racconto la mia Togliatti Boulevard”

In esclusiva ai nostri microfoni, Clavdio ci ha raccontato la sua carriera, dagli esordi al suo “Togliatti Boulevard”, passando per i progetti futuri.

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Clavdio

Clavdio, nome d’arte di Claudio Rossetti, mi accoglie con una gentilezza sincera e vivida. Un tono di voce calmo, rassicurante, per certi versi timido.

Mi dice subito di darci del “tu” e già non è scontato. Il suo album d’esordio per questo suo progetto “Togliatti Boulevard” ha avuto una lunga gestazione, così come la canzone “Cuore”, emblema di un synth pop sincero e sentito, quasi viscerale.

In esclusiva per Youmovies.it ecco il resoconto di questa piacevole chiacchierata che spazia dal momento attuale che sta vivendo l’Italia fino alla sua musica, passando poi per i suoi progetti futuri e qualche aneddoto suo suo passato

Come stai vivendo questo periodo caratterizzato dal coronavirus?

Fortunatamente sono riuscito a fare tutti i concerti che avevo già fissato. Sono tornato dalle ultime date che avevo in Germania insieme a un ragazzo austriaco che si chiama Faber. Mi aveva invitato lì a suonare. Ho fatto questo tour di 7 date e poi sono tornato in Italia il 10 marzo. Ho cominciato direttamente la quarantena ma non ho avuto interruzioni, non ho avuto cose che sono saltate. Sono stato fortunato da questo punto di vista, diciamo. Questo periodo, però, lo vivo bene perchè sono uno a cui piace stare a casa quando deve scrivere qualcosa di nuovo, mi piace chiudermi nel mio mondo e fare le cose, quindi tutto sommato lo vivo bene e non ho sofferenza come tante altre persone a cui piace di più uscire.

Come potrà uscirne il mondo della musica da questa situazione?

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Clavdio

Bisognerà ripartire. Stiamo riaprendo tutto quindi non vedo perchè non dovrebbe farlo anche la musica, anche se dobbiamo studiare un modo per farlo in sicurezza. Stanno riaprendo i teatri, i cinema: dobbiamo anche far ripartire i concerti anche se non so come sarà possibile farlo per quelli più grandi. Magari andranno ridimensionati perchè con tutte quelle persone è difficile osservare la distanza. Però si può organizzare qualcosa e ricominciare.

Parlando un po’ più di te, senti di essere ancora un “cantante operaio”?

Non mi sono mai definito così anche se, magari, raccontando la mia storia in quel momento, veniva fuori questa storia. In realtà ho sempre suonato e composto canzoni e nel frattempo ho sempre lavorato perchè ancora non potevo fare solo quello. Il fatto di lavorare mi è sempre servito per finanziare questo lato, questa cosa che faccio fin da quando ero bambino. Però usciva questa come notizia, quindi adesso non mi viene da dire così ma soltanto…cantante!

Riascoltando l’album emergono due anime ben distinte: una più ironica ed un’altra più intima.

Sì, la chiave di tutto il disco è proprio quella: di essere sempre ironico ma avere anche una chiave malinconica. Un po’ di umore nero, a volte, ma ci sono anche concetti seri.

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Anche il titolo è emblematico: Togliatti Boulevard.

Il titolo rappresenta esattamente questo concetto: il Boulevard ce lo immaginiamo sempre come qualcosa di curato, una zona di un certo tipo; mentre Viale Togliatti non è poi così curato, anzi. In “Le tue gambe” si parla di un aspetto di questa zona, della prostituzione di notte, quindi un viale dove c’è anche questo mondo qui, è un quartiere di periferia. E’ proprio qui che c’è questa dicotomia ironica che rappresenta tutto il disco.

Che cos’è cambiato da Il Rondine a Clavdio? 

Non so esattamente che cos’è cambiato in modo preciso ma sicuramente avendo scritto quasi sempre, anzi, sempre in modo istintivo, il mio istinto è sempre legato a ciò che vivo. Sono cambiate un bel po’ di cose: in “Il Rondine” stavo lavorando in una tipografia, poi una volta che ho finito quell’album ho lasciato la tipografia e sono andato in Irlanda, ci sono stato per un po’ di mesi, in un paesino di 2.500 abitanti. Diciamo che la quarantena l’avevo già fatta lì (ride, ndr). Poi sono tornato per varie vicende, mi sono lasciato con la ragazza con cui stavo una volta tornato. Insomma, era passato tempo e mi sono messo a scrivere delle altre canzoni erano diverse ma non era studiato.

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E poi è arrivata Bomba Dischi…

Sì, in quel periodo stavo lavorando sempre. In quel momento ero in giro per l’Italia come elettricista e nel frattempo scrivevo le canzoni. Una volta tornato da questo giro lavorativo ho aggiunto Davide Caucci (CEO di Bomba Dischi, ndr) su Facebook, gli ho mandato “Cuore” già arrangiata e lui mi ha risposto subito dicendomi che gli interessava. Da lì ho mandato gli altri brani, anche se da quel momento a quando è uscita sono passati due anni.

Tu oltre a cantare e comporre, hai anche prodotto il disco.

Sì, l’album è stato prodotto da me e da mio cugino Mauro Di Cicco. Ho sempre avuto questa usanza: quando facevo qualcosa andavo sempre anche da lui, che ha sempre fatto musica. Lui è stato un produttore più di musica “da discoteca” che cantautorale, però è sempre stato molto curioso ed alla fine le nostre anime si sono incrociate. 

Se dovessi scegliere un cantante della tua etichetta con cui lavorare, con chi la vorresti fare questa collaborazione?

Me l’hanno già chiesto varie volte ed io sono sempre impreparato. Mi stimolerebbe con tutti perchè sono molto curioso: mi piacerebbe fare qualcosa insieme ad altre persone. Se proprio devo dire un nome, con Calcutta. Ci eravamo conosciuti prima che entrambi uscissimo con Bomba Dischi, così come Francesco De Leo. Abbiamo fatto un concerto insieme a Roma e poi ci siamo rincontrati dopo. Loro sono molto bravi, non c’è nulla di costruito: sono proprio loro senza filtri, non ci sono artefatti dietro.

Non hai mai pensato di diventare anche autore anche per altri cantanti?

Sì, ti rispondo con certezza. Alla fine mi è capitato pure senza farlo, senza proporre pezzi ho scritto cose che non erano per me e non ci ho fatto niente: le ho scritte solo perchè venivano. Quando sei un cantante magari scrivi tre canzoni e ne va bene una “per te”. Scrivi cose che magari non senti tue o che magari starebbero bene “addosso” ad altri interpreti. Però sono tutte cose che hanno a che fare con la creatività ed è sempre bello.

Un particolare ringraziamento a Clavdio per il tempo che ci ha dedicato e per la sua gentilezza.

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