Beach Bum – Una vita in fumo, edonismo e poetica nell’America di Korine

Beach Bum – Una vita in fumo è il nuovo imperdibile film scritto e diretto da Harmony Korine con uno strepitoso Matthew McConaughey.

Beach Bum – Una vita in fumo

Moondog (Matthew McConaughey) è un moderno poeta maledetto che attualmente non se la passa molto bene. Non riesce più a scrivere un verso decente da tempo e vive della nomea di un glorioso passato che fu. Passa le sue giornate a Key West fra sesso, droghe e alcool, ma riesce anche a prendersi cura di un gattino randagio che ha trovato per strada dopo l’ennesima notte di baldorie. La telefonata improvvisa di sua moglie Minnie, che gli annuncia l’imminente matrimonio della figlia poco più che ventenne, lo riporta forzatamente a Miami.

Un genio contemporaneo, quello interpretato magistralmente da un indimenticabile Matthew McConaughey nel suo ruolo della vita (oltre al Rust Cohle di True Detective, s’intende), totalmente slegato dal mondo degli inquadrati e dei “normali” (ma alla fine cos’è la normalità?), fatto di stupide regole ed imposizioni che lo opprimono.

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Capello lungo color oro, abbigliamento variopinto, sguardo perennemente stralunato, parlata biascicata (in lingua originale rende meglio), sempre con indosso gli occhiali da sole, Moondog è un’anima libera da ogni vincolo, che soverchia con il suo (non-)operato il Sistema, vivendo per davvero la vita alla grande.

Beach Bum – Una vita in fumo, la sregolatezza come estremo grido di libertà

Beach Bum – Una vita in fumo

Harmony Korine (Trash Humpers, Gummo, Mister Lonely) riprende le atmosfere sfrenate del precedente Spring Breakers fra feste, sballo e divertimento e Beach Bum – Una vita in fumo (pessimo, manco a dirlo, il sottotitolo italiano che lo fa sembrare un teen movie di infimo ordine) è una sua ideale prosecuzione, una sorta di fratello gemello che approfondisce lo sguardo autoriale del regista sull’America degli eccessi e delle contraddizioni.

Sì, perché dietro la patina luccicante c’è anche l’estro, la poesia, la vena artistica, che a prima vista paiono sgretolarsi in una vita fatta di eccessi, ma, d’altra parte, Moondog incarna perfettamente quel famoso modo di dire che recita: genio e sregolatezza.

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Moondog è un novello Bukowski della East Coast, che nel suo anticonvenzionale agire, rompendo ogni schema precostituito, si fa sublime cantore di una poetica edonista magari incomprensibile ai benpensanti, dove, a ben vedere, le sue “eroiche” gesta anelano alla libertà più assoluta ed estrema, impensabile da mettere in atto seguendo i dettami della nostra Società.

Beach Bum – Una vita in fumo è tutt’altro che un film banale o di puro intrattenimento, in quanto Korine pone in essere una critica velata, se vogliamo scomoda, che potrebbe non essere compresa appieno se non ci si vuole soffermare a riflettere sul personaggio di Moondog, poeta postmoderno che ha ben compreso l’essenza dell’esistenza umana.

A far da contorno alla vicenda ci sono una serie di personaggi grotteschi e sopra le righe, come quelli interpretati dal rapper Snoop Dogg o da Zac Efron. Su tutti però va segnalato un divertentissimo e redivivo Martin Lawrence nei panni di un capitano, che, a bordo della sua nave sgangherata, porta i turisti a fare tour per vedere in mare aperto i delfini.

Con Beach Bum – Una vita in fumo Harmony Korine si conferma come un nome da tenere d’occhio, la cui idea di Cinema si è palesata nei vari anni, partendo dal bellissimo e controverso Gummo, senza mai snaturarsi, e che, con il suo fare dissacrante ma mai fine a sé stesso od autoreferenziale, è sempre in grado di fornirci uno spaccato dell’America fatto di luci ed ombre. Quindi, riprendendo una famosa citazione di Spring Breakers, verrebbe da dire: Beach Bum forever.

Beach Bum – Una vita in fumo è disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video.

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