Maurizio Costanzo ha voluto raccontare il suo periodo di quarantena da Coronavirus e ciò che gli manca di più in questi giorni così difficili anche per lui.
Il giornalista ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera dove ha svelato: “Mi mancano i pranzi con i miei figli“. Questa si può definire la sua grave perdita. Aggiunge: “Tutte le pasticcerie sono chiuse, quest’anno niente bigné di San Giuseppe. Indosso la mascherina nel tragitto in auto, ma la indossano soprattutto i due uomini della mia scorta e tutti quelli che lavorano con me. Scorta? La mafia non si mette mai in malattia”. Sicuramente le sue parole commuovono e fanno capire come sia un uomo dal grandissimo cuore e dalla grande sensibilità.
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Coronavirus, la commozione di Maurizio Costanzo
Maurizio Costanzo aggiunge: “Non sono mai stato un tipo mondano. Da piccolo c’era la guerra e non uscivo. Poi ho sposato Maria De Filippi, un’altra casalinga. Io e lei siamo marito e moglie da quasi 25 anni e prima siamo stati insieme per altri 3. Non abbiamo mai frequentato salotti o fatto cene a lume di candele fuori dalla casa. Può anche pensare che siamo parenti stretti del Coronavirus. Torniamo tardi e la sera mi piace sempre aspettarla per mangiare”.
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Il conduttore e giornalista specifica: “Una delle cose che mi dispiace di più è non poter fare il pranzo dei giovedì con i miei amici. Aspetto che si allentino le misure di sicurezza per tornare a un po’ di abitudini, ma credo ormai bisognerà aspettare maggio. Li sento comunque spessissimo i miei figli. Nipoti? Non ci videochiamiamo per colpa mia che sono antico. Il nonno l’hanno visto tantissimo in televisione“.
E ora cosa si fa?
Costanzo specifica: “Prima due volte alla settimana vedevo un mio amico, l’avvocato Giorgio Assumma. Ora possiamo solo sentirci al telefono. Il Maurizio Costanzo? Non l’abbiamo fatto per il pubblico, ma dopo Pasqua tornerà L’Intervista il giovedì sera. Cosa guardo in tv? Speciali sul Coronavirus, poi Dritto e Rovescio perché mi piace Del Debbio. A volte Bianca Berlinguer e diMartedì di Floris”.
