Nina Zilli sta vivendo una quarantena da Coronavirus particolare, come tutti d’altronde e ha voluto raccontare le sue impressioni su un momento davvero complicato per il mondo intero.
La cantante ha parlato ai microfoni de Il Secolo XIX spiegando la sua tragedia: “Il fratello di mia nonna è morto in tre giorni”. Poi aggiunge le sue sensazioni: “Come sono le giornate? Perdi il senso dei giorni e dei numeri. In un certo senso però godo di tutti quei momenti che la vita di oggi non permette di fare. Sono sempre in giro o in studio di registrazione. Ora invece così facendo mi torna in mente quando da piccola ero malata”. Certo a tutti questo periodo porterà la testa a quei giorni di scuola saltati da piccoli per una febbre o un raffreddore, giornate dove si passava la mattina a guardare un’insolita programmazione tv a cui non si era abituati.
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Coronavirus, Nina Zilli: il racconto dell’artista
L’artista Nina Zilli a proposito di Coronavirus ha raccontato anche il suo stato d’animo: “Non è facile. Quando scorrono le immagini dei letti messi in fretta e in posti provvisori o le brandine nelle palestre anche se fortunatamente non abbiamo vissuto la guerra penso che manchino le bombe ma stiamo vivendo una situazione batteriologica. Quando passa la polizia invitando a rimanere a casa col megafono mi viene in mente Blade Runner. Penso spesso a 2001 odissea nello spazio con la scena della videochiamata nello spazio. Già lì si capiva l’importanza degli affetti e di comunicare“.
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Aggiunge poi sulla tecnologia: “Di solito io non uso la tecnologia, per questo ho pensato a Kubrick. Ora però la uso per parlare con i miei all’Elba. Fortunatamente stanno bene e non sono a Piacenza dove purtroppo è morto il fratello di mia nonna. Li ho mandati nella casa all’Isola d’Elba alle prime avvisaglie. Ho faticato a fargli capire i pericoli, perché se non se ne vede l’oggetto e non si sentono aerei e bombe. Più si è grandi e meno si tende a credere”.