Sergio Guerra, morto per Coronavirus il professore che amava il rock

E’ morto il professore Sergio Guerra, noto per il suo grande amore per la musica, scomparso a causa di gravi complicazioni date dal Coronavirus.

Sergio Guerra
Sergio Guerra (Fonte: Facebook)

Purtroppo è arrivata la notizia della scomparsa di Sergio Guerra, un professore lingua inglese dell’università di Urbino che si dilettava nel suo tempo libero con la sua più grande passione la musica.

Spesso infatti l’uomo si esibiva in varie serate e centinaia di concerti fatti in svariati locali della città di Pesaro.

Guerra è morto all’età di 64 anni a causa di complicazioni dovute all’aver contratto il Coronavirus diversi giorni fa.

LEGGI ANCHE —> Gianni Morandi, fan preoccupati: “Metti a rischio la tua salute”

L’iter che l’ha portato alla morte ha purtroppo dell’incredibile e mette un focus su delle grosse mancanze che sono state fatte nella gestione della sua malattia.

L’uomo ha iniziato a stare male il 25 febbraio 2020, dopo un concerto che aveva tenuto in un locale di Pesaro.

Guerra era già abbastanza preoccupato del dover suonare nel locale visto già l’inizio dell’emergenza del Coronavirus, ma alla fine si era convinto.

Pochi giorni dopo ha iniziato ad avere una forte febbre che è stata curata con antibiotici e tachipirina.

Sergio Guerra, con la morte tragica

Sergio Guerra
Sergio Guerra (Fonte: Facebook)

Le complicazioni per Sergio Guerra però sono arrivate presto e la sostituta del suo medico, che era andato in quarantena, gli aveva detto che poteva probabilmente avere in corso una polmonite e che doveva farsi una radiografia.

Quest’ultima però gli era stata negata per il rischio di contagio da Coronavirus che vigeva già in ospedale.

Soltanto l’11 marzo del 2020 finalmente il 118 è andato a prelevare l’uomo dalla sua abitazione portandolo a Senigallia per fare dei tamponi, che avevano dato come esito un risultato negativo.

LEGGI ANCHE —> Coronavirus, è morto il famosissimo cantante: fan in lutto

L’uomo poi è stato trasferito intubato a Fabriano dove gli è stato fatto anche un altro tampone più profondo, da cui è risultata la positività.

Successivamente è stato rimandato a Jesi, ma si trovava in condizioni già gravissime e purtroppo dopo tutti questi giorni di agonia non ce l’ha fatta, ed è morto la scorsa notte.

Impostazioni privacy