John Wick – Capitolo 2, il Baba Yaga fa ancora più paura

John Wick – Capitolo 2 di Chad Stahelski è l’atto II di una, oramai, ben consolidata saga action. Questa sera su Italia 1 alle 21

John Wick – Capitolo 2

Portata a compimento la sua giusta e sanguinosa vendetta nei confronti di Viggo e Yosef Tarasov, l’ex killer John Wick (Keanu Reeves) ha deciso – definitivamente – di chiudere con il suo passato. Ma alla sua porta si presenta Santino D’Antonio (Riccardo Scamarcio), un boss mafioso legato da un pegno di sangue a Wick. Questi, chiede all’ex assassino di eliminare sua sorella Gianna (Claudia Gerini), la quale sta per occupare un posto alla Gran Tavola. Wick rifiuta e, per tutta risposta, Santino gli fa saltare in aria la casa. Messo alle strette e senza alternative, John Wick si reca a Roma, portando a compimento il suo incarico. Il realtà, l’assassinio si rivela essere una complessa trappola per farlo fuori. Braccato e senza più un posto sicuro, a Wick non rimanere che intraprendere una guerra senza quartiere contro chi lo vuole morto.

Secondo capitolo di una saga inaugurata nel 2014, John Wick – Capitolo 2 (John Wick: Chapter 2, 2017) è la dimostrazione di come, in alcuni casi, la maledizione del sequel possa essere spezzata, riuscendo a portare sul grande schermo un erede o più semplicemente il suo continuum filmico senza s(cadere) in quella stantia replica del già visto trito e ritrito. Alla regia, ancora una volta, c’è l’ex stuntman Chad Stahelski, qui senza la coregia di David Leitch, corroborato da uno script molto più complesso rispetto al capitolo precedente. Il primo John Wick, per chi lo conosce a menadito, è una riuscitissima amalgama tra noir, action-thriller e revenge movie, che guarda alla cinematografia del passato, in particolar modo a quella degli anni Ottanta e a quella asiatica soffermandosi, su quest’ultima, sulla produzione di stampo heroic bloodshed di un certo signore chiamato John Woo. Questo secondo capitolo abbandona gli echi della vendetta per dedicarsi e mettere sotto la lente, ancora di più, il letale hitman, il glaciale killer interpretato con il giusto carisma e physique du rôle dal perfetto Keanu Reeves.

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La nuova (e purtroppo obbligatoria) chiamata alla armi è – in tutta semplicità – un pretesto per ampliare l’immaginario, a tratti leggendario e simil mitologico, che gravita intorno a Wick, ex sicario che ha deciso di vivere una vita tranquilla ma, ciò nonostante, il passato sembra non abbandonarlo, costringendolo a riprendere la carriera in special modo quando – ancora una volta – i ricordi della sua amatissima moglie defunta vengono, letteralmente, inceneriti. Tra le strade metropolitane, fumose e al neon di New York e quelle più ariose, luminose e secolari di Roma Caput Mundi, John Wick ri(crea), ex novo, la sua leggenda, dando vita a un crescente bagno di sangue in cui, il Baba Yaga, fa ancora più paura.

John Wick – Capitolo 2: tra violenza, adrenalina ed estetica visiva

John Wick – Capitolo 2

Ri(proponendo), nella prima parte, l’impianto narrativo del capitolo I, Stahelski affianca a ciò una caratterizzazione analitica della fisicità del killer non da intendere come mero sfoggio di muscoli o di un corpo d’acciaio, bensì come rappresentazione dell’essere in quanto tale, di un uomo fatto di carne e ossa. Colmando le lacune presenti in John Wick, il regista Stahelski e lo sceneggiatore Derek Kolstad sono riusciti a portare, sul grande schermo, un background molto più ricco e strutturato: in questo episodio, John Wick inizia nuovamente la sua carriera, scegliendo con cura vestiario tattico e armi, pianificando fin nei minimi dettagli i suoi piani di battaglia prima di abbattere, sui suoi avversari, le sue inarrestabili doti di assassino.

Recuperando una certa estetica visiva già presente nel prototipo e ampliandola, qui, con sapienti giochi di camera che si alternano tra riflessi e chiaroscuri, John Wick – Capitolo 2 dà sfoggio della sua forte natura di action accumulando, senza sosta, un crescendo di adrenalina e tensione in cui il sangue scorre a fiumi e i proiettili vengono esplosi a centinaia, tra headshot e casse toraciche sforacchiate. John Wick – Capitolo 2 non fa sconti visivi a nessuno, facendo crescere il body count minuto dopo minuto tra incredibili sequenze di lotte corpo a corpo durante le quali, anche delle banali matite, diventano nelle mani del killer strumenti con cui perforare crani, occhi e corpi, e letali e furenti shootout in cui, le teste degli avversari, sono fatte saltare a colpi di pistola e fucile.

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Più cupo rispetto al primo capitolo senza, tuttavia, aver abbandonato gli sprazzi di umorismo nero ben piazzati, John Wick – Capitolo 2 non è un banale sfoggio di scene d’azione violente magistralmente coreografate poiché, nella realtà dei fatti, è una acuta analisi introspettiva nell’animo di un personaggio come John Wick, un’icona no domini pronta a eliminare chiunque si frapponga tra lui e la sua esistenza. Forte di un impianto scenotecnico in cui regia, fotografia e sonoro sono il piatto forte, John Wick – Capitolo 2 è l’ennesima prova della bravura attoriale di Keanu Reeves, qui spalleggiato dal ritrovato Laurence Fishburne, comprimario nella trilogia originaria di Matrix, e dai camei di Peter Stormare e Franco Nero. Tra scoppi di violenza brutale, morti ammazzati e scene suggestive, John Wick – Capitolo 2 è un cult movie, di certo, non per gli stomaci deboli ma immancabile nelle re(visioni) di ogni vero amante di questo instancabile e mai deludente franchise cinematografico.

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