Federico Fellini ebbe una straordinaria amicizia con Alberto Sordi e lo volle per interpretare una delle sue pellicole di successo, Lo Sceicco Bianco.
È abbastanza nota la grande storia d’amicizia che legò Federico Fellini e Alberto Sordi, che li portarono anche a collaborare insieme per le riprese de Lo Sceicco Bianco.
È stato lo stesso Alberto Sordi che ha parlato del suo rapporto con Federico Fellini, di una grande amicizia fra i due che li legava prima che diventassero famosi.
Come raccontava Sordi i due non vivevano situazioni particolarmente agiate e anzi spesso avevano problemi anche a procurarsi dei pasti soddisfacenti.
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Dai racconti di Alberto Sordi, Fellini ne esce come un uomo molto intelligente, convinto di riuscire un giorno a sfondare come regista.
Era però estremamente magro e schiacciato dal peso di una condizione di vita troppo difficile.
Poi un giorno Fellini incontrò la sua futura fidanzata Giulietta Masina che gli diede tutto il suo amore e se ne prese cura, dando l’opportunità all’uomo di riprendersi fisicamente e di buttarsi completamente sul lavoro.
Uno dei suoi lavori più famosi coinvolse anche lo stesso Alberto Sordi, ed è appunto il film Lo Sceicco Bianco.
Federico Fellini, trama de Lo Sceicco Bianco
Nella trama del Lo Sceicco Bianco vediamo due sposi meridionali Wanda e Ivan che si trovano in viaggio di nozze a Roma.
Mentre i due si trovano in albergo Wanda decide di recarsi dal vivo nella redazione del suo giornale preferito.
Qui finalmente incontra il protagonista del romanzo Lo Sceicco Bianco e la donna viene invitata ad unirsi insieme alla troupe per andare a Fregene a girare degli episodi.
Finalmente dunque arriva l’opportunità per Wanda di conoscere il famoso Sceicco, che ci prova fortemente con lei e la invita ad una gita in barca.
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La donna riesce a respingere le effusioni dell’uomo e una volta giunti in spiaggia assiste alla scena di gelosia della moglie dello Sceicco, che pone Wanda davanti la realtà di un uomo comune.
Federico Fellini riesce a rappresentare degnamente il sogno popolare che si tramuta in realtà, perdendo di colpo e miseramente ogni magia.
Il regista sceglie di far apparire dapprima il personaggio di Sordi divinizzato nella sua altalena, quasi irraggiungibile, per poi portarlo in basso e farne notare gli aspetti più umani.