Fantozzi, Paolo Villaggio e il vinto per eccellenza

Fantozzi torna in tv con “Fantozzi contro tutti” in onda stasera su Nove. Il personaggio interpretato e ideato da Paolo Villaggio torna dunque a farci compagnia.

Paolo Villaggio è Fantozzi
Paolo Villaggio è Fantozzi

La televisione italiana ha deciso di dare una svolta al suo palinsesto con film dedicati alla comicità, scelta dettata dal fatto che in questo momento tutti stiamo vivendo un momento molto particolare. Il vinto per eccellenza potrebbe portare un po’ di serenità all’interno delle case degli italiani, costretti alla quarantena dall’emergenza dettata dal Coronavirus. Vediamo più da vicino cosa si può raccontare di questo personaggio.

Fantozzi, Paolo Villaggio in prima serata

Fantozzi è un personaggio ideato da Paolo Villaggio. La sua prima apparizione risale al 1971 quando fu scritto il primo romanzo su di lui. Al cinema arrivò invece per la prima volta grazie alla regia di Luciano Salce nel 1975 anno di svolta per il cinema italiano. In quell’anno infatti uscirono altri due film cult della nostra storia del cinema come Amici Miei di Mario Monicelli e Pietro Germi e Profondo Rosso di Dario Argento.

Fantozzi era il vinto per eccellenza, un personaggio che non aveva mai avuto la sensazione di potercela fare e che si inchinava al volere del più forte, del padrone. Anche in famiglia Fantozzi era un vinto. Deriso dalla figlia e dalla nipote oltre che dal genero la moglie diceva non che lo amava ma che lo stimava moltissimo. Ugo finiva vittima anche nel confronto col suo eterno amico Filini, che lo rincorreva in una serie di gag dove puntava sempre a fargli la lezione del giorno.

La Signorina Silvani

Il rapporto più morboso però Fantozzi ce lo aveva con la Signorina Silvani. Una simpaticissima Anna Mazzamauro interpretava il ruolo della vamp dell’ufficio, donna inarrivabile e sempre sognata dal ragioniere, dall’uomo mediocre che la vedeva come un’elevazione rispetto al rapporto logoro e più d’amicizia o di fratellanza con la moglie Pina. Una donna che però era spesso preda delle grinfie del belloccio di turno, uomo rude e a volte poco intelligente come Calboni.

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