Marco Carta si è unito ai suoi colleghi per lasciare il suo appello ai fan in merito all’emergenza Coronavirus: il suo messaggio da speranza e vicinanza, ecco cosa ha detto.
L’emergenza Coronavirus ha costretto il Governo a dare una stretta ulteriore, sono stati infatti chiusi ristoranti, bar e pub, restano attiviti i servizi di prima necessità tra cui tabaccai, supermercati e farmacie. Qualcuno non ha però gradito le mascherine mostrate da casa, cosa considerata un po’ fuoriluogo anche se espressamente spiegata dall’artista su Instagram.
Sui social prende sempre più piede il movimento #IoRestoACasa al quale si unisce anche Marco Carta, che sul suo profilo Instagram ha voluto lanciare un messaggio ai suoi follower.
Coronavirus, l’appello di Marco Carta
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Marco Carta ha voluto lanciare un appello sul suo profilo Instagram per invitare i suoi follower a restare a casa, così da contrastare il contagio da Coronavirus. “Ovviamente non le teniamo in casa, ma simbolicamente vorrei dirvi di usarle se uscite” ha scritto Marco riferendosi alle mascherine chirurgiche indossate per lo scatto.
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“Ma non uscite! Noi Carta’s family arrostiamo e mangiamo culungiones in onore dei bei pensieri” ha scritto poi Marco, chiedendo ai suoi follower di non uscire di casa se non in casi eccezionali.
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Furto delle magliette, a maggio il processo
Marco Carta è stato assolto in primo grado per il furto delle magliette che lo ha visto, suo malgrado, coinvolto lo scorso 31 maggio alla Rinascente di piazza del Duomo di Milano. Il cantante sardo si trovava in compagnia di Fabiana Muscas, la 53enne si assunta la responsabilità del furto, affermando di averlo fatto per fare un regalo di compleanno proprio all’amico cantante.
Carta è stato assolto in primo grado, il giudice Stefano Caramillino ha infatti ritenuto la prova fornita a carico del cantante 34enne “insufficiente e contraddittoria“, il pm Nicola Rossano aveva infatti chiesto la condanna per l’ex vincitore di Amici di Maria De Filippi. Il 6 maggio 2020 ci sarà per Marco Carta il processo di appello.
