Andrea Iannone, caso doping: rischia 4 anni di sospensione

Andrea Iannone, il pilota di Motogp, compagno di Giulia De Lellis già da lunedì potrebbe sapere quale sarà la decisione della giustizia sportiva

Andrea Iannone
Andrea Iannone

Solo qualche giorno fa il pilota aveva festeggiato con la sua compagna, l’influencer Giulia De Lellis, il compleanno, la ragazza che ha compiuto ventiquattro anni, ha ricevuto come regalo una bellissima festa a sorpresa organizzata proprio dallo sportivo con tutta la sua famiglia e i suoi amici.

Oggi però il clima è cambiato, lo sportivo infatti che è stato sospeso per doping dalle competizioni sportive, potrebbe già da lunedì sapere quale sarà il suo destino.

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Andrea Iannone rischia 4 anni di sospensione

Andrea Iannone
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Andrea Iannone, pilota di Motogp, al momento sospeso dalle gare per doping, già da lunedì potrebbe conoscere il suo destino, legato alla sua professione.

La notizia è stata resa nota solo da poco, si pensava che i tempi della giustizia sportiva fossero destinati ad allungarsi, ma a quanto pare già dalla prossima settimana conosceremo tutte le novità.

Il tutto era cominciato a dicembre, quando la WADA: agenzia antidoping internazionale, aveva comunicato di aver trovato Iannone positivo ad uno steroide anabolizzante, inseguito alle analisi delle urine prelevate in occasione del Gran Premio di Malesia.

Il pilota si è sempre detto tranquillo, nonostante la conferma avvenuta dopo la richiesta delle contro analisi che avevano reso ufficiali la presenza della sostanza proibita sopra i limiti consentiti, anche se per poco.

Adesso cosa succede?

Stando a quanto reso noto, lunedì probabilmente la giustizia sportiva sarà pronta a pronunciarsi, quel che è certo è che si terrà conto della buonafede del pilota e della certezza che la sostanza è stata assunta senza la volontà di Iannone.

Le ipotesi sono due: la giustizia sportiva potrebbe assolvere il pilota o potrebbe condannarlo ad una sospensione ancore più lunga che potrebbe arrivare a quattro anni, infine la decisione potrebbe prevedere anche un provvedimento diverso o meno pesante.

Infine è stato reso noto che il pilota sta già preparando la difesa e con i suoi legali potrebbe ricorrere in appello, prima alla Corte Disciplinare Internazionale e poi al Tribunale Arbitrale Sportivo.

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