Bruno Vespa e i commenti infelici a Lucia Panigalli: rischia grosso

Ha suscitato scalpore l’intervista di Bruno Vespa a Lucia Panigalli. Il modo in cui ha affrontato il tema della violenza sulle donne rischia di causargli non pochi guai in Rai.

Bruno Vespa

Questa sera, in seconda serata su Rai 1 (ore 23.30 circa), una nuova puntata di Porta a Porta. Ospiti di Bruno Vespa saranno questa volta il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano e il capogruppo alla Camera di Forza Italia Maria Stella Gelmini. Il programma può essere anche seguito in streaming sulla piattaforma RaiPlay.

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Bruno Vespa nell’occhio del ciclone

Martedì 17 settembre non è sfuggito ai telespettatori di Porta a Porta la discutibile intervista che Bruno Vespa ha fatto a Lucia Panigalli, donna vittima di violenza da parte del marito costretta a vivere sotto scorta.

Tra commenti infelici e risate fuori luogo, Vespa ha trattato l’argomento in modo poco professionale e poco delicato, decisamente irrispettoso nei riguardi di una donna costretta a vivere nel terrore e viva per miracolo.

Per questo, in seguito alle rivolte dell’opinione pubblica italiana, hanno deciso di intervenire l’Ordine dei giornalisti, Fnsi e Usigrai. Ovviamente anche i vertici dirigenziali Rai non si sono potuti sottrarre dal fare un commento.

Teresa De Santis ritiene che la modalità di racconto non sia stata corretta. Fabrizio Salini ha definito l’episodio increscioso, precisando la necessità di una maggiore accuratezza nel trattare certi argomenti, che non ammettono né equivoci né leggerezza.

La Rai ha promesso che effettuerà tutti i dovuti approfondimenti e ricerche per chiarire l’accaduto e prendere eventualmente provvedimenti.

Il caso Lucia Panigalli

La donna, oggi 62enne, subisce una prima aggressione il 16 maggio 2010, da parte di un uomo a volto coperto. Si tratta del suo ex compagno, che la picchia selvaggiamente e prova ad accoltellarla.

Mauro Fabbri entra così in prigione, con l’accusa di tentato omicidio. Dal carcere commissione a un sicario bulgaro l’omicidio che lui stesso in prima persona non era riuscito a portare a termine. Il sicario denuncia tutto, ma Fabbri non viene punito: per il nostro Codice Penale infatti (articolo 115) non sono punibili intenzioni che non si traducono in azioni.

Oggi Fabbri è libero, grazie a una riduzione della pena e abita a pochi chilometri dalla casa di Lucia, nel ferrarese. Per questo motivo la donna vive sotto scorta.

 

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