Pamela Prati contro il film sul caso Caltagirone: “Presa in giro per il pubblico”

Pamela Prati si è sfogata su Instagram e ha avuto parole dure verso chi ha lucrato sulla sua storia. Ha anche accennato al film sul caso Caltagirone di Luigi Ippoliti.

pamela prati e mark caltagirone

La showgirl ha postato, prima dell’ingresso negli studi di Non è l’Arena di Giletti (dove è stata ospite) un lungo sfogo sul suo canale Instagram. Si è detta stanca di chi ha preteso di raccontare una verità che non era la sua, si è detta stanca di chi ha lucrato sulla sua storia e sul suo dolore e ha avuto anche qualcosa da dire circa il film incentrato sul caso Caltagirone.

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Il film su Pamela Prati si farà?

Il giornalista Gianni Ippoliti è il regista del cortometraggio dal titolo Mark Caltagirone, una storia italiana ispirato alle vicende di Pamela Prati e del suo finto matrimonio. Ma la showgirl si sta battendo affinché questo film non veda la luce.

Inizialmente era prevista una proiezione lo scorso 26 luglio al Festival del Cinema di Maratea, ma alla fine tutto è saltato per via dei legali di Pamela Prati che hanno bloccato la messa in onda.

Poi c’è stata un’anteprima stampa di quello che il regista ha definito un fanta-thriller: “Nella mia pellicola Mark Caltagirone esiste e si vuole sposare“, ha detto ai microfoni di Barbara D’Urso, che l’ha ospitato per parlare appunto del film a Live – Non è la D’Urso.

In occasione della presentazione stampa del film, il legale del regista Fabio Verile ha spiegato: “A nostro avviso questo filmato non contiene niente di lesivo nei confronti di Pamela Prati. Non vi è nessun tipo di violazione della privacy. Si tratta di legittima satira di costume”.

Staremo a vedere che effetti avrà la diffida di Pamela Prati e dei suoi avvocati.

Lo sfogo di Pamela Prati

Proprio ieri, su Instagram ha scritto: “Nessuno potrà scrivere un libro sulla mia storia, nessuno può fare un film sulla mia tragedia, nessuno può lucrare sul mio dolore. Solo io posso raccontare la verità e ora non permetterò più a nessuno di giocare con la mia sofferenza e con la mia vita. Nessun film che porti il mio nome potrà essere prodotto senza la mia autorizzazione e quindi senza di me per il solo fatto che sarebbe ancora una presa in giro per il pubblico e un incentivo immorale all’odio mediatico di cui sono terribilmente stanca. Avete già guadagnato troppo con me e su di me, che ci fossi o meno. Ora davvero basta”.

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