Enrico Vanzina ricorda il fratello Carlo: “Eravamo una cosa sola”

Enrico Vanzina dopo la scomparsa del fratello Carlo, la sua metà della mela, lo ha ricordato in un libro dedicato a lui. Ecco cos’ha dichiarato

Enrico Vanzina e Carlo Vanzina hanno condiviso da sempre la passione per il cinema e la cultura.

Ora che Carlo è scomparso, il fratello ha raccontato di lui scoprendo anche il suo lato intimo nel libro Mio fratello Carlo.

Enrico Vanzina: “Ho perso la metà della mela…”

Enrico Vanzina ha ribadito di avere perso assieme all’amato fratello l’altra metà della mela.

Carlo è morto nel 2018 a seguito di una recidiva dovuta da un cancro.

Lui, che aveva avuto quella maledetta malattia 25 anni prima, era riuscito dapprincipio a cavarsela, per poi perdere dopo quegli anni “regalati” come ha detto Enrico.

A Vanity Fair, lo scrittore ha parlato del suo consanguineo: “Se mi impegno riesco a sentire la sua voce, le sue imitazioni, il suo umorismo gentile. Continuo a parlare con lui ogni giorno. Come prima. Accadrà domani e per sempre. Io e Carlo non avremmo potuto essere più diversi, eppure ci amavamo. Lui timido, preciso, animato da una delicata malinconia. Io fastidiosamente estroverso, confusionario, sempre pronto a ridere facendo rumore. Ottimista per natura e per scelta. Gli piacevano i colori e rifiutava il grigio intorno a sé. ‘Amo il lieto fine’, diceva sempre, ‘forse perché nella vita non esiste quasi mai”.

Enrico ha anche asserito che, ora che Carlo non c’è più è come se “lo avessero diviso a metà”.

Il fratello, negli ultimi tempi della sua vita e l’aggravarsi della malattia, ha saputo sdrammatizzare su di essa e vivere quel dolore come in un film drammatico.

“Sulla sua fine, Carlo ha sceneggiato un meraviglioso film drammatico- ha detto Enrico Vanzina- Fino all’ultimo era convinto di guarire, sicuro che quel che gli stava accadendo era soltanto il passaggio di una storia universale che può toccare a tutti. ‘Io ne esco’, diceva e non aveva nessuna remora nel raccontare agli amici il calvario. D’altra parte con la medesima capacità di negare il dramma, Carlo aveva accolto la notizia della morte di nostro padre. Non voleva considerare che non ci fosse più, non riusciva ad ammetterlo a se stesso perché non accettava la tristezza. La morte di papà non era il film che voleva vedere: ‘Voglio parlarci, devo parlarci’, mi diceva. Ma papà non c’era più”.

Un ricordo indelebile…

I due fratelli insieme riuscivano anche a fronteggiare gli attacchi della critica, nonostante i grandi incassi che ne ricavavano.

Ora che lui non è più, Enrico avrebbe anche perso quel sostegno che lo caratterizzava.

La perdita di un fratello cui si è molto uniti è sempre una cosa grave, perdere l’altra metà della mela, probabilmente è la cosa più triste…

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