Delitto di via Poma, ancora oggi un enigma irrisolto: la ricostruzione

Simonetta Cesaroni fu uccisa con 29 coltellate sul posto di lavoro il 7 agosto 1990. A distanza di 29 anni il delitto di via Poma è un caso ancora irrisolto.

delitto di via poma

Questa sera in seconda serata su Canale 8 va in onda l’inchiesta dedicata a questo controverso ed enigmatico caso di cronaca nera, che ancora fa discutere e porta con sé diversi misteri mai chiariti. In primis: chi ha ucciso Simonetta Cesaroni?

Delitti – L’enigma di via Poma cerca di dare una risposta a questa domanda.

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Il delitto di via Poma nel dettaglio

Il 7 agosto di 29 anni fa Simonetta Cesaroni, 21enne romana, viene ritrovata morta, uccisa con 29 coltellate, negli uffici di via Poma 2 dell’A.I.A.G. (Associazione Italiana Alberghi della Gioventù) dove era impiegata come contabile.

Questo delitto da allora ha preso il nome di quella strada e il caso di via Poma è uno dei più discussi in ambito giudiziario italiano. Mai ritrovata l’arma del delitto, mai rinvenuti gli effetti personali e i vestiti della ragazza (ritrovata in un bagno di sangue con indosso solo la biancheria), ma soprattutto mancano colpevole e movente.

Ben 29 le coltellate inferte alla ragazza su tutto il corpo più un morso sul capezzolo sinistro.

Nel 2011 era stato condannato a 24 anni di reclusione l’ex fidanzato di lei, Renato Busco (che nel frattempo si era sposato e aveva avuto due figli), poi assolto in appello e in via definitiva dalla Cassazione, per non aver commesso il fatto. Contro di lui, il suo DNA sul corpo della vittima e il morso sul seno compatibile con la sua arcata dentale.

Prima di lui le indagini si erano concentrate su uno dei portieri dello stabile, Pietrino Vanacore, anche lui prima arrestato e dopo 26 giorni rilasciato.

 

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