Morte Principessa Sissi: Luigi Lucheni, l’anarchicò che la pugnalò

La Principessa Sissi ha avuto una tragica morte per mano dell’italiano anarchico Luigi Lucheni, che la pugnalò al cuore con uno stiletto.

Principessa Sissi morte

Il meraviglioso film de La Principessa Sissi termina volontariamente con la giovane Imperatrice felice vicino al suo Franz, tuttavia la vita e la morte di Elisabetta di Baviera furono ben diverse da quelle rappresentante.

Morte Principessa Sissi

La Principessa Sissi ebbe una vita molto difficile per via di una salute cagionevole e della sua ossessione per l’aspetto fisico.

A rendere la sua vita ancora più tragica l’improvvisa morte del figlio Rodlfo, erede al trono che decise di togliersi la vita.

Questo rese a Sissi la vita a corte insopportabile da quel momento abbandonò la sontuosità e indossò solo abiti neri.

Dalla morte di Rolfo attese la sua con trepidazione, tanto da pensare di togliersi la vita lei stessa.

Non dovette aspettare molto la Principessa Sissi, la cui morte arrivò il 10 settembre 1898 nel corso di una visita a Ginevra.

Al tempo l’Imperatrice D’Austria aveva solo 61 e a toglierle la vita fu un anarchico italiano di nome Luigi Lucheni che la pugnalò al cuore con uno stiletto.

I soccorsi furono tempestivi ma non servirono a salvarle la vita, morì infatti poco dopo l’aggressione.

Il motivo dell’aggressione fu espresso dallo stesso Luigi che disse “Perché sono anarchico. Perché sono povero. Perché amo gli operai e voglio la morte dei ricchi”.

Prima dell’attentato Sissi stava correndo verso il battello e non sentì inizialmente il colpo, si accosciò una volta raggiunto il ponte tra le braccia della contessa Sztáray.

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