Luigi Cozzi ESCLUSIVA “La sindrome di Stendhal”: “Quel giorno alla Cascata delle Marmore…”

La sindrome di Stendhal“, stasera in onda in prima serata su Italia 2, ci porta a un’intervista ESCLUSIVA di YouMovies.it a Luigi Cozzi, che del film è stato aiuto regista e ha curato gli effetti speciali.

La Sindrome di Stendhal
Locandina di La Sindrome di Stendhal di Dario Argento

Cozzi lavora con Dario Argento fin dal 1970 e ha definito questa sua collaborazione con lui “un onore, perché Dario è davvero un grande maestro del cinema”.

Cosa ricorda del periodo in cui avete girato La sindrome di Stendhal?

Il film l’abbiamo girato nell’estate del 1995 tra Firenze e Roma. Io ero l’aiuto regista e il tecnico della regia degli effetti speciali, che allora erano fatti praticamente con la pellicola perché il computer era ancora ai suoi primi passi.
È stato un film abbastanza difficile da realizzare proprio per la presenza di numerosi effetti speciali, data l’assenza delle semplificazioni che sono a disposizione per chi gira un film oggi.

Come si giravano gli effetti speciali senza l’aiuto delle tecnologie odierne?

Bisognava davvero fare un lavoro intelligente, con la sovraimpressione di più pellicole, scomponendo e ricomponendo l’immagine. Il processo è lo stesso che si fa al computer ma era molto più complicato proprio perché avveniva non su digitale ma su pellicola.

Com’è stato girare a Firenze?

Molto bello, anche perché Dario [Argento, ndr] aveva avuto l’autorizzazione per girare agli Uffizi, cosa abbastanza rara. Proprio a questo è legato un pezzo presente al Museo degli Orrori. Dario voleva che una scena fosse legata ai quadri di Brugel che però non sono presenti negli Uffizi e non potevano essere spostati dai musei in cui erano ospitati. Abbiamo quindi dovuto creare delle copie false e metterle negli Uffizi per girare il film. La copia usata nel film è ora esposta nel Museo di Dario Argento.

Ha qualche aneddoto divertente riguardo alle riprese da raccontare?

Ricordo un aneddoto abbastanza buffo. C’è una scena in cui un cadavere viene gettato in una cascata. Per girare la scena abbiamo scelto la Cascata delle Marmore, un posto bellissimo, ma per fare un piano ravvicinato siamo andati così vicini alla cascata che alla fine della ripresa eravamo tutti completamente zuppi d’acqua ed è stato necessario correre in albergo a cambiarci.

Per ritornare ai nostri giorni, sta lavorando a qualche progetto?

Ho finito di lavorare al montaggio di un nuovo film proprio due giorni fa, anche se ancora il film deve passare alla sonorizzazione e al mixaggio ma prevedo che sarà pronto per la metà di settembre. Si intitola “La battaglia di Roma 1849”. È una docufiction, una ricostruzione storica di quando il papa abbandonò Roma. In città c’erano dei moti democratici perché la gente era stanca del governo dei preti. Il papa andò in esilio e chiese aiuto alla Francia per combattere contro la Repubblica Romana che si era appena formata, la prima repubblica formatasi in Italia in quegli anni, e così la Francia ha inviato un esercito di 150.000 uomini.

Teresa Franco

Continua a seguire Youmovies per leggere le nostre interviste esclusive.

Impostazioni privacy