Leonardo Di Caprio e la trottola di Inception: spiegazione finale

Il personaggio interpretato da Leonardo Di Caprio si trova nel sogno o nella realtà? La chiave per comprendere Inception è tutta nella trottola che rotea a fine film. 

leonardo di caprio trottola inception

Stasera va in onda su Canale 20 in prima serata (alle ore 21.00) il film Inception, capolavoro di Christopher Nolan vincitore di 4 Premi Oscar nel 2011. Cast stellare, con Leonardo Di Caprio protagonista, nei panni di Dom Cobb. Con lui: Tom Hardy, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Marion Cotillard e Cillian Murphy.

Leonardo Di Caprio è l’estrattore

Dom Cobb è l’estrattore: il suocero Miles, nonché suo mentore, lo introduce nel mondo della condivisione onirica. Insieme alla sua squadra, un team composto da persone con un compito ben specifico, riesce a infiltrarsi nei sogni altrui e proprio per questa capacità viene contattato da diverse potenti aziende interessate a carpire i segreti dei loro nemici.

L’uomo è accusato di essere coinvolto nell’omicidio della moglie. Tutto ciò che fa nel film ha un solo e unico fine: riprendersi la sua vita.

Il finale di Inception: la trottola

Il Totem è un oggetto (conosciuto solo dal suo possessore) del mondo onirico capace di infrangere le regole della fisica e svelare al suo proprietario la dimensione in cui si trova, onirica o reale. Il Totem di Cobb è una piccola trottola di metallo: in sogno gira all’infinito, nel reale termina di roteare una volta esaurita la sua forza.

Il finale del film di Nolan è controverso proprio perché si interrompe mentre la trottola sta girando, senza svelare se si ferma o meno, dunque lasciando lo spettatore in dubbio: il personaggio si trova in un sogno o nella realtà? Il discusso finale aperto ha due possibili interpretazioni.

  1. Siamo nella realtà: Mr. Saito ha rispettato i patti e ha permesso a Cobb di tornare a casa dai suoi figli. Lo si intuisce dalla presenza dell’anziano personaggio di Caine, mai presente nelle proiezioni oniriche di Cobb. Ulteriore indizio sono proprio i figli di lui, interpretati da attori diversi da quelli delle scene precedenti: appaiono cresciuti, vestiti diversamente, proprio come se fosse trascorso del tempo dalla morte della mamma al ritorno del padre a casa.
  2. Siamo in una proiezione del subconscio di Cobb: l’uomo non si accerta del movimento della trottola, non gli importa sapere se si fermerà o meno, perché non gli importa sapere se è un sogno o la realtà. Il responso del totem non gli interessa, ciò che vuole è solo ricongiungersi coi figli: se è un sogno non vuole smettere di sognare.

 

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Lot of killing. @leonardodicaprio

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