Intervista a Felice Romano, ESCLUSIVA: il nuovo disco tra autismo e scienza

Felice Romano, cantautore versatile, ci racconta la sua musica tra l’attenzione ai temi sociali, l’amore per la scienza e una dolce esperienza in Vaticano.

Felice Romano
Felice Romano (Foto dal web)

Vuole raccontarci qualcosa sul suo nuovo album che ha presentato ad un evento condotto da Fatima Trotta…

All’evento c’era anche Duccio Forzano, direttore a Sanremo e agli eventi dell’Arena di Verona. Il disco si intitola ‘Mille universi dentro’ dal nome di una delle tracce. Questa traccia parla di autismo in modo molto delicato e il video legato al disco rappresenta opere d’arte sviluppate in modo onirico, per dare più spazio all’immaginazione, in cui una mamma e un bambino, seppur distanti, riusciranno ad entrare in contatto tra di loro.
Questa canzone portante mi è stata ispirata da una bambina autistica. Mentre io ero nello studio con una tastiera portatile, la bambina si è incuriosita e io l’ho lasciata suonare. Da quel momento, a dire della madre, le si è aperto un nuovo mondo grazie a quella tastiera (che io poi le ho regalato). Ha iniziato a fare cose che non aveva mai fatto prima, come ad esempio volersi travestire a carnevale da principessa e ogni volta che vede la tastiera vuole vedere i miei video su YouTube.
Il titolo della canzone me l’ha proprio ispirato la madre di questa bambina che mi ha detto: “Gli altri spesso discriminano questi bambini perché non sanno che non hanno solo un mondo, come lo vediamo noi, ma hanno mille universi dentro”.

È un disco che al suo interno ha tracce che passano dal Jazz alla Bossanova, talmente diverse che sembrano quasi scritte da cantautori diversi. Mentre in passato ho trattato prevalentemente dell’amore, in questo disco tratto argomenti diversi proprio per creare un caos armonico: dall’incoerenza a come è nato ipoteticamente ‘il vestito di Arlecchino’ fino a una canzone che tratta del rapporto tra uomo e donna. Questa canzone, ‘Scacco al re’, è un’ipotetica partita a scacchi che ricorda le mosse che uomini e donne fanno durante il corteggiamento ma questa volta ho voluto far vincere un uomo, visto che di solito vincono le donne (ride, ndr), in un’atmosfera musicale latineggiante.

Un album questo che vede la collaborazione di musicisti come Alfredo Golino alla batteria, Maurizio Fiordiliso alle chitarre, Alessandro Anzalone al basso, Peppe Fiscale alla tromba e Antonio Alfano ai violini: musicisti che hanno suonato con artisti come Mina, Baglioni e D’Alessio.

Anche nei suoi precedenti dischi si nota una certa versatilità. Quanto studio serve per ottenere questa conoscenza dei vari generi?

Da cantautore, quello che cerco è di tradurre in parola quello che sento, anche se è difficilissimo soprattutto in italiano che è una lingua che finisce sempre per vocali quindi è più difficile sfumare una parola. Proprio per il fatto di essere una lingua più difficile molti cantanti preferiscono cantare in inglese che rende anche più semplice non stonare. Io sono un fautore della musica italiana da sempre, mi piacciono Baglioni, De Crescenzo, Renato Zero, ma anche Cammariere. Spazio dal pop italiano alla bossanova e al jazz. Nell’altro album c’era una traccia jazz secondo me sottovalutata ‘Come nasce una canzone’. In questo album ho scritto una canzone ‘Le scarpe di un uomo perdente’ che è forse una delle più intense. Racconta le sconfitte di tutti noi dal punto di vista delle scarpe che col tempo si usurano ma continuano a portarci avanti: la canzone l’ho scritta proprio con questa immagine davanti agli occhi.

Ho una curiosità sull’album precedente: in alcuni video c’erano i sottotitoli, quest’idea è nata per coinvolgere il pubblico?

Io tra musica e testo prediligo il testo. Spesso per questo ho litigato con le case discografiche che mi hanno accusato di essere troppo criptico ma io penso sempre che nelle canzoni mi devo esprimere diversamente da come parlerei normalmente, per lasciare al lettore la possibilità di interpretare il testo. Purtroppo oggi si tende a prediligere musica con testi semplici e tre accordi perché si ascolta la musica passivamente. I miei testi necessitano di tempo per essere capiti. Un mio vecchio brano è stato scelto di recente per il film Black Pop Posta, in gara a Cannes ad uno degli eventi collaterali e ha spiazzato il pubblico per il suo significato. Una bella soddisfazione!
Quindi per rispondere alla domanda, i sottotitoli spero diano una mano all’ascoltatore per capire meglio il testo.

Lei ha ha ricevuto un’onorificenza, dal Vaticano magari ci può raccontare qualcosa di quell’esperienza.

Premetto considerando che sono un grande appassionato di astrofisica e questo l’ho dimostrato nello show Mille Universi Dentro, in cui unisco astrofisica, fisica e matematica e in cui c’erano ventidue proiettori incrociati tanto da ricreare un ambiente tutto tridimensionale. Sono quindi ateo ma la morte di Papa Giovanni mi colpì molto in quanto egli era un grande catalizzatore e poi che io sono una persona molto rispettosa di tutte le religioni.
Con degli amici andammo di mia iniziativa a vedere il Papa dopo la sua morte. Il giorno dopo ci sarebbe stato il funerale quindi la città era veramente bloccata e ci hanno sconsigliato di avvicinarci al Vaticano. Eppure siamo riusciti ad arrivare a Ponte Milvio senza beccare il traffico e a parcheggiare quasi alle porte del Vaticano, che già è un fatto inconcepibile. Giunti lì c’erano 17 km di fila e io capii che in quel modo che non c’è l’avremmo fatta prima che bloccassero tutto per consentire il funerale. Allora insistetti con dei carabinieri che presidiavano la zona per entrare. Dopo dei no ripetuti, mi dissero che per entrare qualcuno che veniva dalla strada del Vaticano mi avrebbe dovuto prendere per mano e portare dentro. Non ci crederete ma una persona portò me e miei amici proprio all’interno del Vaticano e potemmo vedere il Papa! Appena tornato a casa scrissi al mio pianoforte digitale ‘Ti chiedo perdono’. Inviai tramite un amico il testo al nuovo Papa Benedetto e dopo poco ricevetti una pergamena onorifica dell’Università Pontificia, con parole molto belle del nuovo Papa Benedetto.
Non si possono più cantare in chiesa canzoni non dichiarate canoniche quindi è in atto un procedimento per rendere canonica ‘Ti chiedo perdono’. Questo riconoscimento anche da ateo è una bella cosa.

Teresa Franco

 

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