Lino Guanciale, attore attento alla privacy e geloso della sua vita sentimentale, ha raccontato qualcosa che lo ha toccato da vicino: un’esperienza di bullismo virtuale.
Essere personaggi pubblici significa, purtroppo, anche avere a che fare con leoni da tastiera e haters, che sempre più spesso diventano particolarmente prepotenti nel voler imporre la loro linea di odio, insulto e critica distruttiva, soprattutto sui social.
Lo sa bene Lino Guanciale, che ha di recente vissuto un’esperienza di questo tipo e ha voluto raccontarla in prima persona ai suoi follower, per far capire cosa si prova e come reagire.
Lino Guanciale: “Gli insulti sono inaccettabili”
Tutto è nato da una foto postata da Lino Guanciale (La porta rossa, L’allieva, Don Matteo): un bacio con la sua compagna Antonella Liuzzi, in occasione della Giornata mondiale del bacio. Si tratta di una foto rara da trovare sui suoi social, visto che lui è molto schivo e riservato, attento alla sua privacy e ci tiene a non esporre eccessivamente la sua vita personale e sentimentale.
I follower dell’attore hanno reagito con gioia, congratulandosi con lui per quell’amore, dicendosi felici nel vederlo così innamorato. Ma non sono mancati anche gli insulti degli haters, che hanno creato un clima pesante.
In un lungo video su Instagram, girato durante una pausa dal set della nuova fiction Il commissario Ricciardi, Guanciale ha voluto spiegare il suo punto di vista, invitando chi si trova nella sua stessa situazione e chi è vittima costante di bullismo, anche virtuale, a denunciare.
“Siamo molto felici dei tanti Like e dei tanti commenti positivi che ci sono arrivati, meno di quelli meno carini, ma d’altra parte ognuno ha diritto a pensare quello che vuole. Quello che veramente è inaccettabile sono gli insulti”
Poi la rivelazione: “Io e Antonella stiamo subendo da qualche mese la pressione prossima allo stalking di alcuni account falsi che tentano di screditarci entrambi, questo ovviamente non è accettabile e non lo accetterebbe nessuno. Io ovviamente ho le spalle abbastanza larghe per potermi difendere, il mio pensiero va a chi invece queste possibilità non le ha. Mai come oggi riesco a mettermi nei panni di tutti coloro che subiscono il bullismo, la persecuzione sui social da parte di persone, che non rendendosi conto che a partire dalle proprie tastiere, dai propri desk, quello che fanno hanno delle ripercussioni reali. Quindi quelli che si possono difendere di meno sono costretti a vedere sacrificata la propria libertà”.
E qui il prezioso consiglio dell’attore: “Non bisogna aver paura di chiedere aiuto a tutti, dai genitori ai professori, alla polizia postale. Quello che conta è riprendersi la propria vita e i propri spazi”.
