All together now, Ginta Biku ESCLUSIVA: “Tatou il nuovo singolo”

Ginta Biku è una dei giurati di ‘All together now’ che sta avendo sempre più spazio nel programma.Ginta Biku

Andiamo a scoprire di più sulla bellissima 32enne cantante lituana, naturalizzata svizzera, che era a Parigi per il lancio promozionale del suo nuovo singolo al momento dell’intervista.

All Togheter Now, Ginta Biku si racconta in esclusiva

In queste settimane non ho soltanto All together now, la semifinale questa settimana e la finale la prossima, ma anche l’uscita del mio nuovo singolo.  Si intitola Tatou, inteso non come tatuaggio ma come quei baci che ci rimangono impressi nell’anima, che ci hanno accompagnato nei momenti più importanti della nostra vita e che ci restano appunto come dei tatuaggi nell’anima. Abbiamo cercato di trasmettere queste emozioni, questi momenti di felicità nella canzone e nel video che è stato girato a Bali qualche settimana fa. Il clima è gioioso, selvaggio, libero e il video è davvero piacevole. C’è una storia dietro, raccontata da queste altalene. Bali è piena di altalene sparse qua e là e noi le abbiamo usate come se fossero quelle che ci trasportano in questi momenti che racconta il testo.

Tu in Francia collabori con la Sony Music…

Esatto. Io lavoro con le case discografiche da quando avevo 19 anni, prima con la Warner, poi con la Universal e infine due anni fa con la Sony Music France con la quale sto imparando tantissimo. Nonostante sia una major non è una casa discografica dove un artista si perde perché è suddivisa in settori più piccoli e quindi la cura dell’artista e del progetto c’è davvero. Poi sono molto innovativi, all’avanguardia e attentissimi alle nuove tecnologie. Facciamo molte analisi e tentativi per vedere come il pezzo funziona e ogni volta impariamo qualcosa di nuovo. Sono molto attenti alle esigenze dell’artista e del pubblico, cercando di farle avvicinare il più possibile e quindi mi trovo molto bene con loro.

Tu non sei solo una cantante ma anche una musicista e curi personalmente i tuoi pezzi in quanto sei anche un ingegnere del suono!

Ero l’unica ragazza ragazza in classe quando facevo Ingegneria del suono ma sono proprio stata spinta dalla curiosità. Mi chiedevo come era possibile che quando io componevo una canzone e la registravo non suonava come quelle canzoni che sentivo in radio. Infatti c’è tutto un mondo dietro e così ho deciso di studiare, ho fatto anche molti seminari e continuo a farli e infine sono stata a San Francisco, nella Silicon Valley, per studiare le nuove tecnologie applicate allo spettacolo. Mi piacciono le cose un po’ nerd e mi piace scoprire fino a dove posso arrivare. Quando si è in sala di registrazione si chiede: “facciamo un suono così” ma non si hanno le competenze tecniche per sapere se sia davvero fattibile. A me piace occuparmi della post-produzione e distruggere e ricreare i suoni per essere al passo con i tempi. Il mio genere qui in Francia è stato classificato come cabaret-elettro, dove mischio la tradizionale canzone francese con la musica elettronica 2020 diciamo…questi opposti che si attraggono mi incantano!

Infatti le tue canzoni sono molto ‘fresche’…

Grazie!Tatou è molto estivo, una poesia con un senso di libertà e leggerezza, all’insegna dello spirito dell’estate. Il prossimo singolo che è previsto per fine agosto è più introspettivo, si intitola Shangai, per il quale collaboro con un duo dj italiano che sta andando molto bene in Francia, ma anche all’estero in generale, che si chiama Merk & Kremont, che ho conosciuto grazie alla mia collaborazione con Dj Antoine.

Come ti stai trovando ad All together now?

All together now è stata una vera sorpresa. Non sapevo cosa aspettarmi da così tanti giurati e da così tanti concorrenti che si presentavano con un livello alto di competenza tecnica e di performance. Quello che conta qui è l’esibizione, è ‘o la va o la spacca’. Non guardiamo la carriera artistica della persona ma come si esibisce in quel momento. È stato bellissimo conoscere J-ax, che è un cucciolone nascosto dietro tutti quei tatuaggi e una persona buonissima. Michelle è una donna molto determinata, che arriva preparatissima sul palco, è impossibile vederla sbagliare qualcosa, anche di poco conto. Anche lo spirito con il quale riesce a coinvolgere produzione e pubblico è notevole, è stato davvero istruttivo guardarla. Ho splendidi compagni di viaggio, che sono sono vocal coach, produttori, cantanti, conduttori…è stato molto intenso perché per ogni puntata dovevamo imparare una trentina/quarantina di brani. Siamo tutti microfonati e si canta in diretta, tutto quello che si sente da casa lo cantiamo noi, quindi c’è dietro una bella preparazione. È stato bello anche lavorare con i marchi, con Chantecler, un marchio di gioielli italiano, e Paco Rabanne, un marchio che ha fatto la storia della moda francese.

Hai già dei concorrenti preferiti?

Io sono sbilanciata e molto di parte perché ci sono persone che mi fanno arrivare una grandissima emozione. Sbagliare 5 note non conta, è l’insieme cioè far arrivare l’emozione e ci sono un paio di persone che davvero mi colpiscono, anche se hanno voci diverse tra di loro.  Hanno come si dice x factor che è qualcosa che non sai cos’è ma che se manca non da lo stesso risultato.

Tu hai partecipato all’Eurovision Song Contest. Com’è stata questa esperienza?

È stata un’esperienza bellissima perché con la canzone che ho portato in gara ho potuto introdurre nuove tecnologie. Avevo appena scoperto negli Stati Uniti la realtà virtuale, con la quale abbiamo fatto il videoclip della canzone a Palm Spring, dove è vivo il sogno californiano e per la prima volta sul palco dell’Eurovision ho portato un pezzo con la realtà aumentata. È stato pazzesco perché, essendo i primi a sperimentarlo, abbiamo avuto un sacco di sfide tecniche per portare quel tipo di schermi e di proiezioni su un palco sul quale si esegue musica dal vivo e fino all’ultimo non sapevamo se avrebbe funzionato. Bisognava tenere i nervi saldi perché non sapevamo se avremmo fatto un esibizione classica, cioè solo cantata, o in questo modo e c’era una bella differenza! Alla fine tutto ha funzionato, gli schermi si sono aperti ed è stato proprio bellissimo perché l’effetto è stato sbalorditivo. Secondo me la musica mischiata alle nuove tecnologie deve creare emozione. Noi artisti non facciamo musica per tenerla per noi ma per regalarla al pubblico e le nuove tecnologie possono aiutarci perché creano un effetto magico che crea un’esperienza individuale. Per Tatou e Shanghai sto collaborando con delle artiste  che creano degli effetti speciali in realtà aumentata con Facebook. Stiamo cercando di creare delle copertine che prendono vita se si avvicina il telefono e anche per il video stiamo valutando tante possibilità. Si può ascoltare una canzone ma se la si vive in un altro modo diventa qualcosa che si ricorda e mi piace anche che i primi ad essere coinvolti siamo proprio quelli del nostro entourage.

Teresa Franco

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