Progetto MICA SCEMO – Uno spot e un film per raccontare l’autismo

Garantire pari opportunità per tutti è l’obiettivo del progetto Mica Scemo, che con il cinema raccoglie fondi utili a creare centri specializzati che possano accogliere gli adulti autistici e assicurare loro una vita comprensiva di sport e lavoro.

Progetto MICA SCEMO

Il progetto Mica Scemo, ideato e promosso dall’associazione “Vinci  con Noi” impegnata nel realizzare percorsi sportivi e ricreativi nel nuoto, calcio e altri sport, si pone l’obiettivo di abbattere quelle barriere culturali che impediscono alle persone in difficoltà sociali e fisiche di avere le stesse opportunità, agevolazioni e valorizzazioni degli altri.

Progetto Mica Scemo: Lo spot

“Mica Scemo” è il titolo dello spot di sensibilizzazione, scritto e diretto da Antonio Palumbo, da un’idea di Mingo De Pasquale e Stefania D’Elia. Il breve video racconta lo stereotipo del giudizio e della superficialità verso le persone con difficoltà. Un cinquantenne autistico di nome Pin, viene considerato una persona malata e sgradevole dalle persone intorno a lui. L’uomo riesce però con un gesto affettuoso e altruistico a rigirare la situazione a suo favore, divenendo simpatico a tutti tra lo stupore di coloro che prima lo trattavano male.

Progetto MICA SCEMO

Progetto Mica Scemo: Il film

Lo spot “Mica Scemo” è solo un piccolo passo verso la realizzazione di un film commedia incentrato sull’inserimento sociale della persona con autismo e sulla sua vita svolta in modo dignitoso e corretto anche senza il supporto di una famiglia a sostegno. Il protagonista sarà lo stesso dello spot ossia Pin. Il lungometraggio è già in fase di scrittura e verrà presentato in varie parti d’Italia, con conferenze di presentazione condotte da esperti delle tematiche trattate. Tutto ciò per far sì che vengano diffuse le corrette conoscenze sull’autismo affinché si crei un unico grande sistema di sensibilizzazione.

Progetto MICA SCEMO

Raccolti fondi e Brain Trust

La preoccupazione più grande e difficile da digerire per i padri e l e madri è quella del dover pensare a chi si prenderà cura dei loro figli autistici, quando con lo scorrere del tempo si ritroveranno senza i loro genitori. Le strutture presenti in Italia, per ovviare al problema, sono poche e mal funzionanti. Proprio per questo una parte del ricavato del film andrà a favore dei lavori di un brain trust (consorzio di cervelli) di eccellenze del settore che progetterà un percorso sociale per le persone con autismo in età avanzata e quindi prossime a condurre una vita senza una famiglia, creando le giuste partnership con enti locali, scuole, aziende.

Centro polifunzionale

Il primo centro polifunzionale servirà per avviare una sperimentazione di un triennio per 25 persone e sarà oggetto di studio e di cambiamento volti a migliorare il modello. Al termine del primo triennio, con un’attenta analisi da parte della commissione di studio si dimostrerà l’importanza e l’utilità del progetto affinché venga esteso su tutto il terreno nazionale. In questo modo si creerà una rete di centri calati nelle realtà sociali locali di tutta la penisola italiana.

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